lunedì 25 Novembre 2024
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Discarica di Terzigno, l’intervento del sindaco Langella contro i miasmi che hanno reso l’aria del suo Comune irrespirabile

Boscoreale.Si è svolto stamattina, presso la discarica ex cava SARI di Terzigno, incontro tra il sindaco Gennaro Langella, il sindaco di Boscotrecase Agnese Borrelli e il prefetto Antonio Reppucci, responsabile del sito per conto del Commissariato di Governo, per ricercare soluzioni atte ad eliminare i miasmi che nelle ultime settimane stanno rendendo l’aria irrespirabile a Boscoreale e Boscotrecase. Situazione che ha generato vibrate proteste e ulteriori preoccupazioni tra la popolazione.
“Il prefetto Reppucci, assistito dai tecnici dell’ “Asìa” – ha spiegato il sindaco Gennaro Langella- ha evidenziato che non vi è una soluzione che possa rimuovere totalmente l’inconveniente lamentato che è legato in modo particolare alla bassa pressione atmosferica e al momento dello sversamento dei rifiuti che avviene nelle ore serali e notturne. E’ stato convenuto – ha aggiunto il Sindaco – che saranno impiegate sostanze non tossiche per imprigionare gli odori nell’attesa di attivare, a breve, anche sistemi per la combustione dei biogas che la fermentazione dei rifiuti sprigiona”.
Nel corso dell’incontro è stata affrontata nuovamente anche la problematica dei camion che quotidianamente sversano nella discarica “Al momento, come ha riferito il prefetto Reppucci, gli autocompattatori che ogni giorno si recano alla discarica sono circa ottanta – chiarisce il sindaco Langella -, a questi si devono aggiungere molti altri che trasportano il terriccio necessario alla copertura dei rifiuti”.
Circa i tempi di funzionalità del sito, ha aggiunto il sindaco Gennaro Langella “Abbiamo avuto conferma che la discarica sarà funzionante per due anni ed in questo intervallo a mio avviso i politici campani, ai quali faccio appello, dovrebbero avere la capacità e la maturità di individuare siti alternativi ad evitare che possa essere utilizzata anche la cava Vitiello la cui apertura rappresenterebbe autentico disastro per le popolazioni vesuviane e per l’intero sistema economico locale”.

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