NAPOLI. Un volantino unitario, una richiesta precisa al Ministro Bray. Una denuncia per una mancata spending review.
Sono sul piede di guerra i lavoratori della Ales spa che con le rappresentanze sindacali della Filcams-Cigl, della Uiltucs e la Ugl Terziario hanno sottoscritto un documento che denuncia sprechi e mancati tagli per i vertici mentre per i lavoratori che ogni giorno lavorano in siti di importanza culturale per la nostra città la cinghia deve per forza di cose stringersi. L’esempio lampante è legato ai buoni pasto ridotti da 8,10 euro a 7,50.
L’altra faccia della medaglia invece sono i passaggi di livello, le attribuzioni di superminimi e di quote una tantum che hanno coinvolto gli staff di Roma e Napoli dell’azienda nel mese di agosto. Così come fu nel Luglio 2012 dove ci furono nomine dirigenziali e passaggi di livello e riconoscimenti economici di varia natura che risultarono già a quel tempo incomprensibili anche per la mancanza totale di un definito piano indistriale.
“Ci sono lavoratori impiegati in tutta la regione Campania in diversi siti archeologici e di interesse nazionale del Ministero dei Beni Culturali – dichiara Giuseppe Pinto della Uiltucs – che percepiscono lo stesso stipendio di quando furono assunti e qui parliamo del 2000 e non esiste, per ora, nessun segnale da parte dell’azienda che possa far sperare in un percorso di valorizzazione e riqualificazione”.
I lavoratori si incontreranno giovedi 12 settembre presso l’Hotel Oriente a Napoli dalle 12:30 in assemblea generale cui parteciperanno tutti i 300 lavoratori Ales.
La redazione
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