SOMMA VESUVIANA – Da una parte grandi consensi, dall’altra qualche tiratina d’orecchi. E’ la sorte toccata ai volontari dell’Arci che hanno organizzato la raccolta differenziata al Casamale. Alcuni dei residenti delle strade ai confini del borgo medievale hanno scritto una lettera di protesta al commissario prefettizio, Maria Guja Federico, per segnalare che il Casamale è pulito, ma non accade lo stesso alle porte del centro storico. “Per avviare il progetto hanno fatto togliere i cassonetti”, spiegano, “eppure negli unici punti i cui sono rimasti ci sono vere e proprie discariche a cielo aperto. E a sversare non sono soltanto gli abitanti di via Ferrante d’Aragona, via Gino Auriemma, via San Pietro e via Portaterra, dove la differenziata non è partita, ma in parte sono proprio gli abitanti del Casamale che non sanno dove mettere l’indifferenziato. A riprova del successo del progetto di differenziata hanno anche detto che i molti immigrati che vivono nel borgo hanno recepito a pieno il messaggio e stanno partecipando al progetto di raccolta, ma non è così spesso ci è capitato di vederli abbandonare vicino ai cassonetti vecchi materassi e mobili. Adesso fa freddo e la situazione ancora non ci pesa, ma poi cosa accadrà con l’arrivo del caldo e dei cattivi odori?”. I firmatari della lettera chiedono di sapere chi abbia stabilito che andavano rimossi i contenitori che si trovavano prima in piazzetta Collegiata, via Botteghe, vico Torre, Largo Gino Auriemma, inizio via San Pietro. Ai confini del borgo, in particolare in due punti di via San Giovanni De Matha e in via Gino Auriemma, i cassonetti ci sono ancora e le foto che pubblichiamo si riferiscono proprio a queste zone e sono gli stessi punti critici che hanno spinto i firmatari del documento a rivolgersi al viceprefetto affinché intervenga. “I rifiuti restano lì per giorni e giorni”, continuano nella lettera, “l’ultima volta per ben quindi giorni. A parte l’odore nauseabondo, i ratti che prolificano, mosche, zanzare ed insetti vari, si ha timore che il percolato che fuoriesce dalle buste e sacchetti colando nei tombini inevitabilmente investe anche le obsolete condotte idriche con serie probabili possibilità d’inquinamento delle acque. Il prolungarsi di questa situazione preoccupa molto i residenti in considerazione anche dell’imminente arrivo della stagione estiva”.
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