SOMMA VESUVIANA. Come se fosse la cosa più naturale del mondo per aprire un cancello non hanno esitato a buttare giù un muro di contenimento del regio alveo di via Macedonia, motivo per cui committente dei lavori e tecnico incaricato, con procura speciale, sono stati denunciati dal comando di polizia locale di Somma Vesuviana per abusi edilizi alla Procura della Repubblica di Nola. In particolare a far scalpore il fatto che il tecnico denunciato sia un ex amministratore comunale, già assessore al Comune di Somma Vesuviana e dunque conoscitore della materia. A questo si aggiunge che si sia agito senza spregio sulla struttura portate di uno dei regi lagni presenti in città, opera ingegneristica di alto valore sia per quello che rappresentano che per l’utilità degli stessi in materia di tutela dei cittadini dal rischio idrogeologico.
Un abuso riscontrato ieri dagli agenti agli ordini del tenente colonello Claudio Russo impegnati in un servizio di controllo del territorio. I caschi bianchi hanno verificato l’abbattimento della struttura borbonica che è tutelata dalla legge e che è di “proprietà” della Regione. Per una parte dei lavori era stata presentata una Scia (segnalazione certificata di inizio attività) a questa era seguita però comunicazione da parte dell’Ente di sospendere i lavori perchè mancava opportuna documentazione.
Ieri gli agenti sono stati coadiuvati nel sopralluogo in via Macedonia dal personale dell’ufficio Tecnico comunale che hanno riscontrato come diverse opere erano state realizzate in “assenza di titolo edilizio abilitativo”, in particolare : la realizzazione di un nuovo varco pedonale ed installazione di un cancello, con relativa demolizione di una parte di muro
spondale dell’alveo Macedonia, copertura del suolo con getto di sabbia, nuovo impianto di irrigazione ed illuminazione, demolizione del muro perimetrale”. Si tratta di opere che ricadono nella zona “agricola” del piano regolatore della città oltre che nel P.S.A.I. (Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico) dell’Autorità di Bacino della Campania Centrale e ricade pertanto in una zona a rischio idraulico e rischio frana.
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