domenica 22 Settembre 2024
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De Falco (Pd) considerazioni sulle elezioni: “Rottamiamoli”

Un impegno continuo che non si ferma certo alle elezioni. Lo ha ribadito Crescenzo De Falco, già consigliere comunale, e candidato anche all’ultima tornata amministrativa con il Pd. De Falco fa ripartire il suo impegno politico da un’analisi del voto. “Alla luce dei risultati elettorali”, spiega, “che ha visto la coalizione di centro sinistra formata dal Pd, Centro Democratico e Somma Attiva, a sostegno del candidato sindaco Giuseppe Auriemma mi urge, e mi preme, affrontare alcuni punti che secondo me vanno dopo le elezioni risolti. Il Pd ha subito ed ha vissuto una fase politica, all’interno del proprio partito, di contrasti e divisioni che ha portato più volte ad una impasse amministrativa-politica tanto è vero che non c’è stata in questi 5 anni una chiara e netta opposizione che poteva contribuire a costruire un’alternativa valida, per fare in modo che le elezioni avrebbero potuto garantire un ricambio politico dal centrodestra al centrosinistra. Credo che questo sia dovuto ad una mancanza del gruppo di dirigenti del Partito Democratico, che in origine, con l’elezione di Pietro Allocca, aveva quantomeno svolto un congresso che sembrava dare nuova linfa a questo partito, bloccato su posizioni ataviche con l’elezione di un giovane. Fin dall’inizio, però, si è capito che questo giovane era in mano ai ‘vecchi’, che hanno fatto si che il partito non producesse la benché minima opposizione al modo di fare politica dell’amministrazione di centrodestra, e questo si è concretizzato con alcune fasi delicate della segreteria stessa, tanto è vero che il sottoscritto, reo di aver prodotto alcuni manifesti di dura opposizione al modo di fare politica del sindaco uscente (vedi manifesti sui voti comprati o sui rifiuti, ndr). Manifesti che mi sono costati una sospensione dal partito democratico durata un anno ed otto mesi. Tale sospensione si è conclusa, quindi, a quattro mesi dalle elezioni , impedendomi di dare a livello sociale e politica degli apporti, perchè ho dovuto stare fermo per evitare un’ espulsione totale, ho dovuto rilevare con il mio rientro nel partito, una situazione di segreteria bloccata, che ha portato ad un pasticcio burocratico non previsto da alcuno statuto, la composizione di un comitato di “4 saggi”, a questo punto però non credo siano stati poi tanto saggi”. Un altro punto su cui poi De Falco si sofferma riguarda le trattative per creare la coalizione che poi si è presentata alle elezioni. “I “saggi”, aggiunge l’esponente politico, “sostituivano il segretario ancora in carica, e quindi non dimissionario, nella conduzione dei tavoli politici, per l’individuazione della coalizione e la scelta del candidato sindaco da anteporre al sindaco uscente Allocca. Sei mesi di questi estenuanti incontri, colloqui e dibattiti hanno prodotto, purtroppo, perché ogni tanto si andava in sezione non si portava il resoconto ma si diceva che tutto stava procedendo per il meglio, senza alcuna verbalizzazione di tali incontri, un isolamento del Pd in vista delle elezioni comunali ed il partito si è visto costretto ad allearsi con due partiti inventati all’ultima ora. Centro Democratico che ha sortito un flop clamoroso, portando soltanto 600 voti alla coalizione, e la lista civica Somma Attiva che era nata con le migliori intenzioni, che in termini di voti ha portato meno di un candidato del partito democratico ossia ha preso meno consensi del nostro primo eletto. Questa conduzione, ancora una volta ha rilegato il candidato sindaco di centro sinistra al terzo posto, quindi escluso al ballottaggio, ed a pochissimi voti di distanza dall’avvocato Piccolo che si è piazzato quarto sostenuto da una sola lista civica senza alcun tipo di percorso politico e di supporto nazionale che può avere il Pd che è invece al governo del Paese”. E quale futuro allora si prospetta per il partito a Somma? “A questo punto va fatta una riflessione, le parole di Renzi vanno applicate anche a livello locale”, conclude De Falco, “e quindi bisogna rottamare questa classe dirigente che ha prodotto negli ultimi venti anni solo sconfitte ed opposizioni di comodo personali, tanto è vero che oggi ci ritroveremo in consiglio comunale, elette due persone, uno è il candidato sindaco che ahimè sicuramente non è un politico, e l’altro che è un figlio d’arte, Giuseppe Cimmino, il cui papà facendo sia parte della segreteria, che del direttivo, sia del gruppo dei saggi ci porta a pensare abbia optato per una gestione del partito per fini e risultati personali. Ultima nota positiva a questo resoconto sono i risultati ottenuti da chi veniva da esperienze diverse, io per esempio, che nel 2006 ero stato candidato da indipendente in Alleanza Nazionale, nel 2008 non mi sono candidato, ed in questa ultima tornata elettorale ho confermato anzi aumentato i consensi. Dati che fanno capire che la fiducia è posta nella persona e non nel simbolo sotto cui si corre, simbolo che purtroppo non ha portato alcun vantaggio per i candidati. Altro esempio positivo ritengo sia quello dell’ottima giornalista Gabriella Bellini, che alla sua candidatura a supporto del candidato sindaco, da indipendente nel Pd, ha superato chi storicamente ha gestito il partito per più di 15 anni. Ora mi aspetto che il Pd abbia il coraggio di eleggere o di nominare un segretario che sia fuori dagli schemi che possa traghettare realmente il partito e permettere che le riunioni non diventino, come diceva un collega, sedute spiritiche, ma ci sia preposizione per atti concreti necessari a governare questo paese”.

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