Senza fine la vicenda dell’infermiera Daniela Molinari, nata a Como che un anno fa ha trovò e convinse la madre biologica per curarsi contro un tumore maligno, a patto di rimanere in anonimato, purtroppo ora ha bisogno anche del DNA del padre biologico perché la terapia sperimentale a cui si è sottoposta necessita infatti di un “terzo tassello”, come spiega lei stessa in un’intervista.
Daniela Molinari si sarebbe dovuta trasferire negli Stati Uniti per iniziare la terapia ma purtroppo le sue condizioni di salute si sono all’improvviso aggravate rendendo impossibile il viaggio. Oggi è arrivata alla settima somministrazione della sua cura. Purtroppo però è subentrato un effetto collaterale molto grave che ha provocato un crollo racconta la donna: “E’ come se il mio corpo avesse rigettato la cura. Il dolore che senti quando ti iniettano questo farmaco è un dolore pauroso, non pensavo fosse così difficile”. Adesso la terapia che le stanno somministrando andrebbe migliorata ulteriormente e le hanno chiesto un altro pezzetto di Dna: “Non è stata proprio una richiesta diretta. Il farmaco che hanno formulato in laboratorio lo avevano formulato sul mio Dna e quello di mia madre naturale perchè ai tempi ci era sembrato più semplice cercare la mamma, lo sapevamo dall’inizio che l’ideale sarebbe stato avere anche quello del papà”.
Una ricerca per nulla semplice. Daniela si è messa in contatto con un’azienda che ha ha istituito una banca dati mondiale di profili genetici, mandando il proprio Dna. Grazie a questo Daniela ha rintracciato un cugino di secondo grado del padre che vive in Francia che si è messo a completa disposizione, dopo aver appreso la sua storia e così è riuscita ad arrivare al presunto padre.
Contattandolo telefonicamente e raccontando la sua storia, dall’altra parte Daniela avrebbe sentito solo silenzio. Poi quando gli ha detto che al 99% sarebbe potuto essere suo padre, l’uomo avrebbe negato e messo giù. “Ha avuto un rifiuto forte, lo stesso della mamma”, ha svelato. Oggi Daniela è tanto stanca e ci riprova ancora con un appello: “Volevo dirle questo: adesso può vedermi in faccia, io sono quella Daniela che le ha telefonato qualche giorno fa. Volevo dirle che non ho bisogno di niente da lei, non voglio disturbare nè lei nè la sua famiglia. Sono solo malata e se lei fosse veramente mio padre come il Dna lascia pensare, una provetta del suo sangue potrebbe aiutarmi a perfezionare la cura che già sto facendo e solo per questo che mi sono permessa di disturbarla”, ha proseguito con estrema dignità.
Speriamo che il vero padre ritorni sui suoi passi, e che Daniela Molinari possa finalmente guarire.
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