SANT’ANASTASIA. Da Giuseppe Fornaro dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Rappresentanza di Sant’Anastasia riceviamo una lettera sui disabili e la disabilità che di seguito pubblichiamo.
Gentili politici,
In qualità di rappresentante di una categoria di disabili, sento il dovere morale di spiegarvi lo stato dell’arte di questo Nostro e Vostro paese dove ogni cittadino, prima ancora di essere sindaco, assessore, consigliere ecc. è colpevole del degrado sociale dal momento in cui decide di essere null’altro che silenzioso spettatore di eventi a danno del Bene pubblico e delle fasce deboli.
Comincerò dallo stato dell’arte architettonico: La legge quadro italiana che tratta il problema dell’accessibilità è la legge 13/89 che stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita l’accessibilità ai vari ambienti, con particolare attenzione ai luoghi pubblici. Il D.M. 236/89 (decreto attuativo) si addentra maggiormente nella parte tecnica ed individua tre diversi livelli di qualità dello spazio costruito.
Accessibilità: possibilità per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di raggiungere l’edificio e le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruire di spazi ed attrezzature in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia.
Visitabilità: possibilità per persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare.
Adattabilità: possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile anche da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale.
Per quanto riguarda gli edifici e gli spazi pubblici vi è stata l’emanazione di un ulteriore decreto attuativo.
Esempi classici di barriera architettonica sono: scalini, porte strette, pendenze eccessive, spazi ridotti. Esistono innumerevoli casi di barriere meno evidenti, come parapetti “pieni”, che impediscono la visibilità ad una persona in carrozzina o di bassa statura; banconi da bar troppo alti, sentieri di ghiaia o a fondo dissestato. Nel caso di persone non vedenti possono rappresentare casi di barriera architettonica anche semafori privi di segnalatore acustico od oggetti sporgenti.
Forse è appena il caso di farvi notare, cittadini di Sant’Anastasia che state impegnando totalmente le vostre giornate in campagna elettorale, che il voto dei disabili vale doppio, vale doppio perchè per raggiungere il seggio elettorale ci arrampichiamo tra mille barriere sperando che valga finalmente la pena di spendere stima e la fiducia nel voto che stiamo per dare.
Cara futura Amministrazione comunale, vorrei che quando si parla di abbattere le barriere architettoniche, i disabili vengano consultati, consiglino e guidino gli amministratori per far emergere le tante difficoltà che hanno i non vedenti e chi è costretto sulla carrozzella e tutte le altre disabilita’.
Il primo passo verso il miglioramento della situazione deve essere fatto educando la comunità tutta: bisogna educarla a rimuovere le barriere culturali prima di quelle architettoniche al fine di promuovere l’integrazione sociale parallelamente a quella ambientale.
È di questa cultura che deficitiamo enormemente perchè non riusciamo a capire che adeguare spazi e ambienti per i disabili, significa rendere un paese vivibile. Agevolare anziani, mamme con carrozzini, percorsi sicuri per i bambini, significa rendere raggiungibili strutture pubbliche ed esercizi privati con conseguenze positive per tutti.
Egregi cittadini, che siete ad un passo per cautelare o distruggere (dipende da voi) gli interessi dei disabili con le Vostre amministrazioni, venite a farci visita presso il centro Liguori, vi presenteremo le due stanzette da circa 10 metri quadrati cadauna che abbiamo in dotazione (e ringraziamo per questo) dove vi troverete una mole enorme di buona volontà che si traduce quotidianamente in attività, a dimostrazione che non c’e’ barriera che possa resistere contro il sano “voler fare”. In merito alla nuova classe politica, consiglio di istituire delle Giornate accessibili: una serie di manifestazioni volte alla scoperta di chi ha perso la vista o chi non può camminare e con l’obiettivo di modificare gli spazi urbani e renderli accessibili alle persone con disabilità motoria o sensoriale.
Caro futuro sindaco, assessore alle politiche sociali, alla cultura , allo sport e teatro , alla viabilità, all’ecologia e bilancio e non me ne voglia se dimentico qualcuno, non dimenticate che i disabili non appartengono soltanto alle politiche sociali, ma devono essere tenuti in considerazione per ogni Assessorato meritevole di designarsi tale.
Non c’è cultura se non è inclusa l’accessibilità ai disabili, non c’e’ degno spettacolo se non è programmato tenendo conto delle difficoltà e delle pari opportunità previste per i disabili, non ha senso parlare di viabilità senza prestare la massima attenzione alla vivibilità di tutti i cittadini, non c’è qualità nemmeno nell’assessorato all’ecologia se non si interviene adeguatamente con opportuni strumenti ed interventi nei confronti dei cittadini disabili che intendono essere parte attiva per la conservazione dell’ambiente.
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