DA METROPOLIS DEL 7 AGOSTO
Somma Vesuviana. Un’estate difficile per i proprietari del noto ristorante “La Paperacchia”. Prima un incendio che ha devastato parte del locale a causa di una bomba di tipo rudimentale, due giorni fa il sequestro della struttura ricettiva da parte dei carabinieri e dei tecnici dell’Asl, provvedimento che però ieri mattina è stato mutato: la procura ha infatti disposto il dissequestro.
Estate difficile, dunque, ma che non frena l’energia e la voglia di fare del proprietario, Gaetano Molaro, 62 anni, la sua è una famiglia di ristoratori da generazioni. Due giorni fa, quindi, i militari della locale Stazione hanno effettuato un sopralluogo nel ristorante di via Zingariello con la collaborazione del personale dell’Asl di Marigliano e dipendenti dell’ufficio Tecnico comunale, a seguito dei controlli gli uomini dell’Arma hanno denunciato, in stato di libertà, per abusivismo edilizio Molaro in quanto proprietario della struttura. Il personale ha ispezionato il ristorante accertando che i locali, in particolare una delle sale, la cucina, i bagni ed un deposito, erano stati realizzati senza autorizzazione e mancavano alcune prescrizioni obbligatorie previste dall’Asl. L’immobile di una superficie complessiva di 400 metri quadri, stimato dagli intervenuti, per un valore complessivo di 2 milioni di euro è stato sequestrato insieme a varie attrezzature per la ristorazione che erano presenti nei locali. Ma ieri mattina il contrordine da parte della procura di Nola, perché gli abusi sono stati commessi ben prima del 2000. Insomma, già ieri sera il ristorante avrebbe potuto riaprire, a spiegare perché resterà per qualche altro giorno chiuso è lo stesso Molaro. “Sono andato qualche giorno al mare”, spiega, “trovare del personale di sabato pomeriggio in agosto non era cosa semplice, ho preferito sistemare le piccole prescrizioni che mi sono state date dall’Asl e riaprire nei primi giorni della prossima settimana. Si tratta davvero di sciocchezze, una porta che dava sulla cucina che invece di essere chiusa fino al tetto aveva un’apertura, e degli aspiratori d’aria per i quali erano state predisposte le uscite, ma non erano mai stati installati. Nulla, ci tengo a dirlo in maniera chiara, che abbia a che fare con l’igiene e la pulizia. Lavoro in questo campo da decenni e non sono mai venuto meno a certe regole”. Vicenda più complessa invece quella che riguarda gli abusi edilizi e burocratici. “Mi è stato spiegato che la licenza che avrei non sarebbe in regola”, aggiunge stupito l’imprenditore, “Ho acquistato la struttura nel 2004 con tutta la licenza commerciale, e i proprietari nell’atto notarile attestarono che era tutto in regola, anzi ora loro stanno cercando la documentazione perché voglio poter dare tutte le spiegazioni necessarie alle autorità competenti. Per quanto riguarda gli abusi edilizi, nel 2004 ho fatto alcuni lavori presentando una Dia al Comune, se ho fatto qualcosa che non avrei dovuto fare, l’Ente avrebbe potuto segnalarmelo allora. Ma sono pronto a sistemare e togliere tutto quello che non è in regola”. Infine, un dettaglio non torna a Molaro, il valore del suo immobile: “Hanno scritto che vale 2 milioni di euro, magari. Se qualcuno mi offre 500 mila euro sono pronto a venderlo”.

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