venerdì 13 Settembre 2024
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Dal divano al divino La salute mentale: perché c’è da preoccuparsi, la riflessione dello psichiatria e scrittore Lanzaro

di Massimo Lanzaro *
Psichiatra e scrittore

Baudelaire è una canzone dei Baustelle. È il terzo singolo estratto dal loro album Amen, pubblicato nel 2008. Dice: “Avremo divani fondi come tombe / Stando a quanto dice Baudelaire”.
Il divano mi sembra un simbolo che riassume la depressione, i sentimenti cronici di vuoto, la dipendenza da internet o il binge-watching, la stanchezza, la mancanza di autentiche passioni e motivazioni che contraddistinguono questo momento storico. E’ anche l’altra faccia della medaglia, l’ombra di tutto ciò che deve essere produttività, efficienza e velocità: quello che spesso porta al burn-out, per intenderci. E forse non a caso si parò di divanisti. Casomai qualche superstite se lo stesse ancora chiedendo, la risposta è no: il Reddito di cittadinanza non ha spinto le persone a restare sul divano. Dopo la mole di dati che negli anni ha stroncato quel falso mito, ora anche una ricerca scientifica lo conferma.
Questo breve scritto vorrebbe essere un’auspicio, un’esortazione ad alzarsi, in maniera reale o metaforica ma comunque costruttiva (anche solo per chiedere aiuto), dal divano su cui ci hanno forzatamente relegato le nuove pandemie, quelle descritte da Byung-Chul Han nel suo bestseller “La società della stanchezza”:
“Ogni epoca ha le sue malattie. Cosí, c’è stata un’epoca batterica, finita poi con l’invenzione degli antibiotici. Nonostante l’immensa paura di una pandemia influenzale, oggi non viviamo in un’epoca virale. L’abbiamo superata grazie alla tecnica immunologica. Sul piano delle possibili patologie, il XXI secolo appena cominciato non è caratterizzabile in senso batterico o virale, quanto piuttosto in senso neuronale. Malattie neuronali come la depressione, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), il disturbo borderline di personalità (BPD) o la sindrome da burnout (BD) connotano il panorama delle patologie tipiche di questo secolo”.
In una conferenza tenuta all’Auditorium del Goethe Institut di Roma (https://youtu.be/QHIQdi2QIcM?si=_2hyrcrifzTeBdqm) ebbe poi a precisare: “queste cose le ho scritte di gran lunga prima della pandemia, dieci anni prima.. (…) è strano che ho parlato di una pandemia influenzale che dieci anni più tardi è effettivamente scoppiata (…) e in fondo avevo ragione, perché nonostante siano decedute numerose persone abbiamo sviluppato piuttosto rapidamente un nuovo vaccino efficace. Oggi disponiamo di fatto di tecnologie immunologiche che sarebbero state impensabili ai tempi della spagnola. Finora in Corea del Sud sono circa solo 2500 le persone morte di Covid, mentre in Italia se ne contano più di 130.000. Dunque in Corea sono decedute molte meno persone di Covid che per una normale influenza e questo grazie a rigorose politiche di monitoraggio e ad altri fattori. C’è una pandemia ben più grave, quella della depressione, per cui non esiste un vaccino (…) la Corea ha uno dei tassi di suicidi più alti del mondo”.

“Negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%”, ci dice nel Febbraio 2024 Emi Bondi, presidente della Società italiana di psichiatria, rilanciando l’allarme dell’Oms, a livello globale, su un imminente sorpasso: la prevalenza delle patologie psichiatriche, come già previsto, sta per superare quella delle malattie cardiovascolari (dal sito della Società Italiana di psichiatria).
Anche secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il peso globale dei disturbi mentali continua a crescere con un conseguente impatto sulla salute e sui principali aspetti sociali, umani ed economici in tutti i Paesi del mondo.
Le sindromi dell’anima insomma sono ormai un importante e complesso problema di sanità pubblica. Si presentano in tutte le classi d’età, sono associate a difficoltà nelle attività quotidiane, nel lavoro, nei rapporti interpersonali e familiari, e sono all’origine di sofferenza ed elevati costi sociali ed economici per le persone colpite e per le loro famiglie.
L’Oms sottolinea (invano, almeno per larga parte dell’Italia purtroppo) come la prevenzione e la promozione della salute mentale dovrebbero essere basate sulla consapevolezza e sulla comprensione dei segni premonitori e dei sintomi dei disturbi: in altre parole i nostri interventi sono nella maggior parte dei casi alquanto tardivi. Considerando che secondo i dati Oms nel mondo il 10-20% di bambini e adolescenti soffre di disturbi mentali e che la metà di tutte le malattie mentali inizia all’età di 14 anni e tre quarti comincia entro i 25 anni, sarebbe fondamentale che sin da piccoli i ragazzi fossero educati (sugli argomenti di cui parliamo), e sostenuti nella costruzione di abilità di vita (life skills) che possano complessivamente aiutarli a far fronte alle sfide quotidiane in maniera funzionale e non disfunzionale come spesso accade. Anche questo genere di lavoro, che comprende la formazione e l’informazione in ambiente scolastico in Italia scarseggia, per usare un eufemismo.

Il PNRR ha destinato alla Missione Salute € 15,63 miliardi, pari all’8,16% dell’importo totale, per sostenere importanti riforme e investimenti a beneficio del Servizio sanitario nazionale, da realizzare entro il 2026. Di fronte a questa straordinaria occasione riformatrice vogliamo sollevare una sola annotazione critica. Non si legge nel testo una sola parola riferita alla, pur necessaria, implementazione delle risorse destinate ai servizi comunitari per la salute mentale. Si presume che le risorse da destinare a quest’ambito saranno da ricavare nell’ambito della “missione 6”, quella genericamente destinata alla sanità o nell’ambito delle risorse destinate alle CdS.
Ma dubitiamo fortemente che si potrà mai andare oltre quello stentato 3,3% destinato di media negli ultimi anni, che rappresenta poco più della metà di quel 5% del PIL delle Aziende Sanitarie Locali, indicato in tutte le norme di riforma sanitaria, dal 1978 a oggi.

E cosa c’entra il divino? Il numinoso è un termine caro a Jung, per il quale l’esperienza del numinoso (divino) stabilisce un confronto con una forza che porta con sé un senso non ancora svelato che affascina il soggetto, un disvelamento permeato di sacro. Una rivelazione di senso. Che giunga durante una psicoterapia, che venga da un’intuizione, che sia ispirata dalla lettura di un libro, da un incontro imprevisto.. beh.. speriamo che una folgorazione numinosa raggiunga quante più persone possibile: al momento, per quelli costretti sul divano non vedo altre realistiche vie d’uscita.

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