DA METROPOLIS DEL 13 MAGGIO
Somma Vesuviana. “La gioventù di oggi deve aprire gli occhi, deve sapere chi vota”. E’ il consiglio che arriva da Assunta Senerca una delle donne che ieri mattina ha manifestato per ore davanti al municipio, lei insieme alla figlia Gina De Falco, Maria Gallone e Vincenza Manno hanno gridato sotto la finestra della segreteria del sindaco Raffaele Allocca chiedendo quello che già avevano chiesto a gran voce la scorsa settimana: “Dacci il lavoro che ci hai promesso”. Già perchè le signore sostengono di aver ricevuto promesse di un posto di lavoro già ai tempi della campagna elettorale, anzi di aver votato Allocca proprio in cambio di questa promessa. A riprova di ciò hanno mostrato un biglietto di “raccomandazione” firmato dal sindaco, da consegnare ad una ditta che avrebbe dovuto farle lavorare. La situazione della famiglia di Gina De Falco e sua madre Assunta la più delicata di tutte. Sono la figlia e la vedova di Francesco De Falco, ucciso a 52 anni nel corso di una rapina. Era il 30 maggio del 2008 l’uomo aveva appena prelevato 6500 euro dalla sede del Banco di Napoli a Somma Vesuviana, i soldi gli sarebbero serviti per pagare gli operai che stavano effettuando lavori nel suo bar di Brusciano. Dei balordi lo seguirono e aggredirono davanti ad un tabacchi di via Pizzone Cassante, morì per la violenta aggressione subita. La famiglia De Falco è numerosa e dopo la morte del signor Francesco tutto è stato più difficile. “Non abbiamo mai avuto niente dal Comune neanche un aiuto”, spiega Assunta Senerca, “eppure quando siamo state alla trasmissione della Rai ospiti di Alda D’Eusanio il sindaco in collegamento promise davanti a milioni di italiani che si sarebbe occupato del nostro caso. Sono passati tre anni e non è accaduto nulla. Come dobbiamo fare?”. “Sindaco sei un bluff”, gridava invece Vincenza Manno, a lei Allocca ha promesso un posto di lavoro nel corso dell’ultima campagna elettorale. “Mio figlio lo ha sostenuto e appoggiato, su internet ci sono i video dove mio figlio compare vicino al sindaco, mi avevo promesso un posto di lavoro e non l’ho avuto. Un giorno mi ha dato un suo biglietto da visita da presentare ad una ditta dove dovevo andare a fare le pulizie, ma dopo tre anni sono ancora qui e da qui non me ne vado senza un contratto”. In effetti le donne sono rimaste ben oltre l’orario di lavoro degli uffici in attesa del rientro pomeridiano. Allocca è passato davanti alla donne che protestavano, ma ha tirato dritto senza commentare. La protesta di ieri è l’ennesima pietanza indigesta che l’amministrazione comunale è stata costretta a mandare giù questa settimana. Cominciata con la denuncia per falso nei confronti di un dipendente dell’ufficio tecnico a causa di un controllo effettuato ad un cantiere edile nel quale non aveva rilevato nessun abuso, al contrario quando sullo stesso cantiere edile sono tornati i carabinieri hanno riscontrato diversi illeciti. Per la stessa questione sono stati poi denunciati il comandante dei vigili urbani, Vincenzo Di Palma, ed un agente del locale comando. L’altro giorno poi anche il sindaco è stato indagato, perché legale responsabile del Comune, per le infrazioni alla legge sull’ambiente riscontrata dai carabinieri della locale stazione (agli ordini del maresciallo Raimondo Semprevivo) nei capannoni dati dal Comune in gestione alla ditta “Igiene Urbana srl” che gestisce la raccolta dei rifiuti. Una settimana che però non è ancora conclusa, chissà cosa altro potrà riservare.
PUBBLICHIAMO IL VIDEO DELLA TRASMISSIONE CUI ACCENNA ASSUNTA SENERCA CON LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO
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