Pomigliano d’Arco. Disperati, non c’è altra parola per spiegare lo stato d’animo dei quaranta operai Fiat che ieri pomeriggio sono saliti sul tetto della fabbrica per rivendicare i loro diritti. Lo hanno fatto mettendo da parte la loro dignità e ricorrendo all’ultimo mezzo che avrebbe potuto dargli l’ultima speranza di vedersi rinnovare il contratto di lavoro che scade il prossimo 31 dicembre. Avevano cominciato nel primo pomeriggio a manifestare all’interno dello stabilimento “Giambattista Vico” e poi hanno deciso di salire sul tetto del reparto verniciatura e di scendere solo intorno alle 21,00 quando si sono recati in municipio per occupare l’aula consiliare di Pomigliano d’Arco. Avevano avvisato del loro gesto il primo cittadino Antonio Della Ratta che ha subito sostenuto la loro battaglia, così come sta facendo da mesi ed ha concretizzato ancora di più nei giorni scorsi aprendo un tavolo di crisi permanente in Comune. Un gesto estremo, l’occupazione dell’aula consiliare, che tuttora rimane nelle loro mani e dove hanno trascorso una notte discutendo di quelle che aldilà del gesto saranno le loro sorti. “Non ci muoveremo da qui fino a quando la diligenza aziendale non ci rinnoverà il contratto in scadenza” hanno commentato i lavoratori. “La protesta è stata necessaria” , ha spiegato Franco Percuoco, Rsu Fiom, “dobbiamo sostenere le ragioni di questi ragazzi che rischiano di restare senza lavoro. Tra pochi giorni i loro contratti scadranno e nessuno sa nulla. L’azienda ci tiene all’oscuro. Abbiamo tentato tutte le strade della mediazione e alla fine ci è rimasta quella della protesta evidente per ottenere l’attenzione che questa seria emergenza necessita”. Eppure ieri mattina in fabbrica il clima era positivo per l’accredito della tredicesima. “In fabbrica si respirava un’aria diversa dai mesi passati”, ha affermato Gerardo Giannone, Rsu Fim, “un’aria di festa dovuta al Natale, ma mista a preoccupazione per l’incontro che si terrà a Roma il 22 dicembre tra azienda e governo sui piani industriali. Però stamattina sui conti correnti degli operai Fiat sono state accreditate tra le 330 e 550 euro, una differenza dovute ai giorni effettivamente lavorati tra operai e impiegati, per la 13° mensilità. La gioia per questi pochi spiccioli, ma, importantissimi in questo momento di vacche magre, si e subito mischiata a preoccupazione quando qualche Rsu ha messo in giro la voce che questi soldi ricevuti sarebbero stati detratti nel mese successivi , cioè a gennaio 2010. Ma non potevano non tenere conto dei 25 ragazzi che assunti a gennaio 2006 devono avere ancora il secondo livello di anzianità,mentre il contratto nazionale prevede che dopo 36 e un giorno di lavoro effettivo sia corrisposto ai lavoratori una paga con retribuzione del 3° livello. E poi la questione che riguarda la protesta cominciata nel reparto 147 uno sciopero dei carrellisti e supportato da tutti gli operai per la difesa occupazionale dei 40 ragazzi con contratto a termine in scadenza il prossimo 31 dicembre 2009, uno sciopero diventato corteo. Non si può i nessun modo accettare che 40 operai che siano giovani vecchi, single o sposati, di perdere il lavoro, questo non è ammissibile. Mi auguro che l’azienda e il governo capiscano che non si può andare più avanti in questo modo e riflettano seriamente sul da farsi”.
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