Napoli. Intervista alla candidata sindaco Alessandra Clemente
Avvocato ed ex assessora della giunta De Magistris, Alessandra Clemente prova ad essere sindaca della città di Napoli alle prossime ed imminenti amministrative. Sostenuta da tre liste (Napoli 20 30, Potere al Popolo e Alessandra Clemente sindaco) la Clemente ha presentato il suo progetto politico che vedrebbe una Napoli sostenibile e green, vicino alle fasce deboli ( di qualche giorno la presentazione del Piano Infanzia) e un rilancio urbano e culturale dei quartieri periferici della città.
Non è possibile intervistare Alessandra Clemente e non parlare della lotta alla criminalità, come pensa di combatterla qualora dovesse diventare sindaca?
Sono avvocato, nel periodo della pratica forense ho nutrito l’esigenzache si potenziassero le opportunità prima di un arresto, di una condanna o di un fine pena mai; questo per me in politica è diventata la strada maestra. Aprire un asilo nido in una zona dove manca, recuperare un campetto di basket laddove è degradato oppure non c’è. Fare formazione e immaginare il riscatto di alcune aree della città come la Sanità o i Quartieri Spagnoli. Questo per me è il modo più forte e più duraturo di contrastare le organizzazioni criminali. É necessario lo straordinario lavoro delle forze dell’ordine e dell’impegno politico che crei opportunità per l’inclusione e il riscatto soprattutto dei quartieri. Nel mio programma, infatti, l’asse portante è l’infanzia, l’anagrafe del rischio, il potenziamento degli asili nido e il lavoro, strumento principale per dare la sferzata finale alle organizzazioni criminali.
Mobilità sostenibile, tutela ambientale e una Napoli proiettata nel futuro come città green, cosa intende fare per poter realizzare queste progettualità?
Noi abbiamo il dovere di costruire ora un futuro ecosostenibile, una città che respiri e che non sia ostaggio dello smog e del traffico; per questo è necessario un trasporto pubblico elettrico che non inquini, il tram del mare o filobus e la progressiva chiusura all’auto privata della città in modo sinergico con il più grande potenziamento pubblico; è una parte essenziale del mio programma affinchè Napoli sia una città ambiente, faro del Mediterraneo per l’ecostenibilità. Noi ereditiamo la Terra dei fuochi dal passato, quindi il recupero dei siti inquinanti, come ad esempio quelli di via Argine o di Bagnoli sono prioritari nell’impegno politico, lo dobbiamo alle generazioni future.
A proposito dell’inquinamento della zona di Napoli est, ci sono ancora le raffinerie da bonificare. Parliamo sempre dell’Italsider di Bagnoli ma non menzioniamo mai quello che c’è ancora da bonificare nella zona orientale di Napoli. Nel suo programma c’è l’attenzione anche verso questi quartieri?
Assolutamente, è essenziale la bonifica di questi siti come ad esempio il recupero del Corradini, del Forte di Vigliena e restituire il mare agli abitanti di questi quartieri sono obiettivi fondamentali per me. Quano si parla di inquinamento non si tratta solo di Bagnoli ma ci sono anche altri siti che chi conosce il territorio lo sa bene.
Identità meridionale, è uno dei vessilli del suo impegno politico. Perchè secondo lei è necessario portare avanti questa rivoluzione culturale?
Io ho lanciato un appello contro l’autonomia differenziata, un tema che politicamente sono impegnata a portare all’opinione pubblica perchè noi viviamo delle differenze; ai cittadini del sud vengono destinate minore risorse. Napoli è il Mezzogiorno deve battersi affinchè non ci siano più queste disuguaglianze economiche. Ho sfidato gli altri candidati sindaco ad esprimersi contro l’autonomia differenziata, dal momento che Maresca e Maanfredi sono l’espressione degli stessi partiti che portano avanti l’autonomia differenziata nel Parlamento. Nelle commissioni quando decidono come dividere le risorse lo fanno sempre a svantaggio del sud a vantaggio delle città del nord del paese; questo è inaccettabile e il compito del sindaco della città di Napoli è quello di portare a Roma e all’opinione pubblica la verità di questo stato delle cose e fare in modo che tutto questo cessi.
Perchè i napoletani dovrebbero votarla?
Perchè credo fortemente nella nostra città e in quello che faccio, non consento a nessuno di non credere nelle potenzialità di Napoli. Per la trasperenza e per la presenza che in questi anni ho dimostrato, per la grande conoscenza della macchina amministrativa e del territorio. Oggi essere sindaco significa avere il potere di fare delle cose che prima non avrei potuto fare perchè non era questo il mio ruolo, senza ripetere gli errori degli altri e soprattutto mettendo in campo quella sensibilità che solo una donna può.
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