Ottaviano. Da Michele Saviano, medico e consigliere comunale ad Ottaviano riceviamo una lettera che di seguito pubblichiamo.
Da medico, oltre che da uomo politico, ritengo sia mio dovere mettervi al corrente di una storia che, se non fosse vera, sarebbe degna di un racconto paradossale. Potrei intitolarla: “Le notti da incubo…di una donna anziana di 84 anni”. Ve la racconto attraverso le parole della figlia:
Premetto che la mia mamma, di 84 anni, è affetta, tra le tante cose, da insufficienza renale cronica
e, per questo motivo, pratica tre volte a settimana dialisi presso un centro del Vesuviano.
Ore 9:40 di venerdì 23 ottobre. Ricevo una telefonata del Direttore Sanitario del Centro di dialisi, che mi comunica l’esito del tampone orofaringeo fatto da mia madre: debolmente positivo al covid-
19. Mamma non può essere ammessa presso la struttura! Inizia così la nostra odissea…Attendiamo notizie per l’intera giornata, ma la dialisi, benché necessaria, è rimandata.
Sabato 24 ottobre. Solo dopo innumerevoli telefonate, già a partire dalla prima mattinata, apprendiamo che un’ambulanza del 118 sarebbe arrivata intorno alle 13:00 per prelevare la mia
mamma ed accompagnarla all’Ospedale di Nola.
L’ambulanza arriva alle 15:20, lungo il percorso, cambia destinazione: Ospedale S. Leonardo di Castellammare. Noi familiari, nel frattempo, all’oscuro di tutto e in forte apprensione, rimaniamo
in attesa. Alle ore 22:00 un’infermiera del S. Leonardo (che ancora oggi ringrazio), supplicata da mia madre, ci contatta dal proprio numero personale, comunicandoci che la dialisi è ormai terminata da tempo e che si attende un’ambulanza che possa riportare la signora al suo domicilio. Finalmente,
alle ore 01:00 di notte, la mia vecchietta, digiuna, senza sottoporsi alle abituali terapie (è diabetica
e, pertanto, insulino-dipendente), stremata e sconvolta dalla situazione di abbandono di cui è stata vittima, giunge a casa.
Giovedì 29 ottobre: la storia si ripete! NO, ANZI, PEGGIO! Solite telefonate al Centro dialisi, rimbalzo di responsabilità tra il Centro e l’ASL NA3 Sud…finalmente, arriva, alle ore, 14:00
un’ambulanza, per accompagnare mia mamma all’Ospedale di Nola, dove viene sottoposta a dialisi, che termina intorno alle 18:30.
A questo punto, la povera donna viene parcheggiata in un angolo del Pronto Soccorso, digiuna, priva delle sue cure, abbandonata a sé stessa, malgrado le ripetute implorazioni ai sanitari di turno affinché si faccia qualcosa o, quantomeno, si informino i suoi familiari: INDIFFERENZA
ASSOLUTA.
Nel frattempo, noi familiari, a casa, cerchiamo di contattare i numeri di telefono dei reparti, che
leggiamo sul sito internet: nessuna risposta.
Raggiungiamo di persona l’Ospedale, ma all’ingresso del Pronto Soccorso veniamo allontanati in malo modo, senza ricevere alcuna notizia.
Ore 23:51: sul display del mio telefono compare un numero sconosciuto. Un paziente del Pronto Soccorso (un’anima pia, che ringrazio), vedendo questa persona anziana, abbandonata, che chiede
aiuto da ormai sei ore, si fa dare il mio numero di telefono e mi chiama, dicendomi che mamma è stata lasciata a sé stessa e che nessuna ambulanza provvederà a riportarla a casa.
Che fare? Contatto la centrale operativa del Pronto Soccorso, che, però, non avendo ricevuto chiamata dall’Ospedale, non può intervenire! Disperata, come estrema ratio, contatto i Carabinieri
e racconto ciò che sta accadendo: finalmente, un militare, sensibile e comprensivo, allerta la centrale
operativa del 118 per inviare un’ambulanza.
Ore 01:52 del giorno successivo: mia mamma torna a casa.
31 ottobre: mamma parte in ambulanza alle ore 09:30 di stamane, ritorna a casa alle ore 18:50. Oggi
ci è andata bene, dieci ore tutto compreso.
La signora che mi ha inviato questo squallido racconto è un’insegnante di scuola, una persona per bene, ed appartiene ad una famiglia di persone rispettate e per bene. A chi di dovere potrò fornire nome, cognome e recapiti telefonici.
Spero che questa lettera arrivi al Presidente della Regione Campania on. V. De Luca, ai vertici dell’ASL NA3 Sud: al Direttore Generale Dott. G. Sosto, ai Direttori Sanitari degli Ospedali di
Castellammare e di Nola, al Direttore del personale ASL NA 3 SUD dr. G. Esposito, ai rappresentanti politici del nostro territorio, perché la possano leggere parola per parola e, magari, perché possano provare un minimo di sdegno e di rabbia, e soprattutto perché possano intervenire rispetto a delle
vicende che avvengono quotidianamente sulla pelle di cittadini inermi, indifesi e fragili del nostro
territorio.
Io, pediatra di famiglia dell’ASL NA3 Sud, capogruppo del Partito Democratico all’interno del Consiglio Comunale di Ottaviano, componente dell’Assemblea Regionale del Partito Democratico,
posso in questo momento esprimere solo la mia totale solidarietà a questa famiglia e alle tante famiglie
di pazienti vittime di mala sanità: provo rabbia, sdegno, e tanta tanta vergogna!
Michele Saviano
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