“Il Consiglio Metropolitano di oggi è caduto per mancanza del numero legale mentre era in discussione una delibera che prevedeva l’accantonamento di 32 milioni e 600mila euro per spese connesse alle finalità di Sap.Na., in particolare per quelle relative all’aggio del servizio di riscossione e accertamento TARSU per la parte afferente alla quota di competenza dei comuni. È evidente che si tratti di una questione spinosa, che crea disagi prima di tutto alla stessa maggioranza, che non è in grado di gestire una vicenda che vede la Città Metropolitana esporsi per una cifra importante che può recare danni ingenti alle casse dell’Ente e, conseguentemente, ai cittadini”. Così il Capogruppo della Lega al Consiglio Metropolitano di Napoli, Domenico Esposito Alaia, a margine della seduta tenutasi quest’oggi nell’aula consiliare del Complesso monumentale di Santa Maria la Nova e appena conclusasi.
“La maggioranza in Città Metropolitana – ha proseguito Alaia – tra l’altro oggi in Consiglio priva dei vertici politici, nonostante la sospensione della seduta per approfondimenti richiesta dalle stesse forze politiche che sostengono l’amministrazione, non è riuscita a trovare la quadra sulla vicenda e addirittura ha fatto venire meno il numero legale, con l’uscita dall’aula di alcuni Consiglieri. Tutto ciò dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno,la completa inadeguatezza di questa amministrazione rispetto ai tanti problemi che attanagliano il territorio, a cominciare dalle questioni della partecipata più importante che gestisce il ciclo dei rifiuti, tema che in passato ha fatto scrivere pagine vergognose della storia dell’area metropolitana, fino alle tante delibere che prevedevano stanziamenti importanti per scuole, strade, patrimonio, ambiente e sviluppo della Città Metropolitana”.
“L’auspicio – ha concluso il Capogruppo della Lega – è che l’amministrazione che guida la Città Metropolitana dimostri la capacità di gestire e risolvere le problematiche che insistono sul territorio, recuperando alla politica il ruolo di guida dei processi di sviluppo, che da troppo tempo appare, invece, delegato all’apparato burocratico”.
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