venerdì 20 Settembre 2024
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“Condannato Comune per comportamento antisindacale”

DA METROPOLIS DEL 6 AGOSTO

Pomigliano d’Arco. Dipendenti contro Comune, prima vittoria per i sindacati. La Funzione pubblica della Cgil di Napoli ha vinto la causa contro l’amministrazione comunale di centrodestra, guidata dal sindaco Lello Russo, colpevole di aver assunto un comportamento antisindacale dopo aver annullato i criteri delle progressioni orizzontali riservate ai dipendenti comunali. Criteri che era già stati stabiliti dalla passata amministrazione di centrosinistra, retta allora da Antonio Della Ratta, e che erano stati concordati durante vari incontri con le organizzazioni sindacali. Pochi mesi dopo l’insediamento della giunta Russo, l’esecutivo decise di optare per l’annullamento dei criteri precedentemente stabiliti, per poi fissarne dei nuovi che evidentemente non sono piaciuti alla maggioranza dei dipendenti. Nonostante da alcuni incontri fosse emerso il malcontento che questa scelta aveva generato nei sindacati, l’amministrazione comunale decise di proseguire secondo le linee stabilite dal nuovo esecutivo. Dall’esito di questi incontri è scaturita la decisione della Cgil di percorrere la tortuosa via giudiziaria, facendo dunque appello al giudice del lavoro. A darne notizia dell’esito favorevole della causa è stato il segretario generale della FP di Napoli Salvatore Massimo che, patrocinato dall’avvocato Antonio Panico, si è costituito parte civile al processo che ha sancito l’anticostituzionalità del comportamento assunto dal Comune. “Questa è una sentenza importante per i dipendenti – ha affermato il segretario – per effetto del suo esito il Comune di Pomigliano d’Arco deve ripristinare i criteri precedenti rimettendo la giusta premialità ai lavoratori interessati. Questa conflittualità tra l’ente ed i dipendenti non serve a nulla, noi non la vogliamo ma laddove viene a mancare il rispetto delle regole c’è bisogno di procedere per tutelare i dipendenti, anche se questo significa ricorrere alle vie giudiziarie”. Nello specifico, il sindacato ha deciso di fare appello all’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, che garantisce l’applicazione dei diritti di libertà e dell’attività sindacale sul posto di lavoro. La Cgil, infatti, ha lamentato un mancato ascolto da parte dell’Amministrazione che ha trovato poi riscontro nell’ambito della prima fase processuale conclusasi ieri mattina. Nell’attesa del contrattacco della giunta, la Cgil chiede di essere ascoltata e si aspetta, quanto prima, che l’amministrazione annulli i nuovi criteri ristabilisca nuovamente i parametri fissati durante la vecchia gestione dell’ente che erano già stati concordati con tutte le organizzazioni precedentemente coinvolte.

Nicoletta Romano

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