giovedì 26 Settembre 2024
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Commercialista “nascondeva” al Fisco guadagni milionari, sequestrati beni per 876mila euro

“Dichiarazione infedele continuata”, il reato di cui è accusato un commercialista di Castellammare di Stabia che aveva nascosto al Fisco una parte ingente dei suoi guadagni ed è finito al centro di una inchiesta svolta dai militari della Gruppo della Guardia di Finanza Torre Annunziata (agli ordini del colonnello Gennaro Pino) e coordinata dalla Procura oplontina. In particolare i finanzieri hanno eseguito
un decreto di sequestro preventivo per equivalente dell’importo di 876.718 euro emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su conforme richiesta della stessa Procura, nei confronti di un noto commercialista operante a Castellammare di Stabia indiziato del reato continuato di dichiarazione infedele.
La Compagnia della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia ha sequestrato l’intera somma di denaro oggetto del provvedimento cautelare, e ha poi sottoposto al vincolo giudiziario disponibilità finanziarie per 84.676,03 euro, 5 veicoli (tra cui una Porsche Macan e una Vespa storica) per un valore stimato pari ad 75.600 euro una quota societaria per 500 euro e 5 unità immobiliari (compresa una villa con piscina a Castellammare di
Stabia) dal valore complessivo di 715.941,97 euro beni tutti riconducibili al professionista.
“A seguito di una verifica fiscale, condotta dalle Fiamme Gialle anche mediante il ricorso alle indagini finanziarie”, spiega il una nota il procuratore Nunzio Fragliasso, “è emerso che il professionista, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, avrebbe indicato nelle dichiarazioni dei redditi relative agli anni d’imposta 2019 2020 e 2021 elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo nonché elementi passivi
inesistenti, con una conseguente evasione di IRPEF e di IVA per importi pari, rispettivamente, a € 628.385 e € 248.333. In particolare, lo stesso risulta aver dichiarato compensi percepiti per I’anno d’imposta 2019 pari a € 543.190, a fronte di un reale volume d’affari, constatato dai verificatori, pari ad e 1.209. 610,
Determinato sulla scorta delle ingenti movimentazioni finanziarie transitate sui conti correnti, per le quali il professionista non è stato in grado di fornire elementi giustificativi. Per lo stesso anno d’imposta sono state, altresi, rilevate numerose spese non adeguatamente documentate dal soggetto verificato, conseguentemente ritenute indeducibili ai fini delle imposte dirette e indetraibili ai finiIVA.
Anche per i successivi anni d’imposta 2020 e 2021 l’indagato avrebbe occultato al Fisco ulteriori compensi per € 751.778, quali accrediti sui conti correnti personali non adeguatamente giustificati,
nonché avrebbe indicato nella dichiarazione dei redditi spese ritenute indeducibili per € 13.673,con una conseguente sottrazione all’imposizione sia ai fini IRPEF che ai fini IVA.
Alla luce delle risultanze emerse, è stato emesso pertanto, un decreto di sequestro preventivo nei confronti dell’indagato per I’intero importo illecitamente sottratto a tassazione, costituente il profitto
del reato tributario”.

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