Il titolo-tema che guida la XXXI edizione del Palio di Somma propone il tema del Mosaico come “luogo della rimembranza”. Il ‘rimembrare’, letteralmente: ‘rivivere nelle membra la memoria’, rivivere con tutto il corpo ha in italiano un duplice significato, cioè il restituire alla memoria, ma anche il ricostituire. Dalla Frammentazione all’uno.
“Ecco perché il mosaico è “il luogo della Rimembranza”. Perché letteralmente il mosaicista “rimembrava” il dio morto, nell’esercizio del mosaico e attraverso il mosaico rinato. È un errore insistere sulla frammentazione nel mosaico. Finché si parlerà di mosaico come di ciò che è frammentato non lo si riuscirà a intendere appieno. Perché il mosaico è l’esatto contrario. Attraverso la pratica del mosaico il mosaicista poteva vivere in prima persona la filosofia platonica, ripercorrendo quel tragitto cosmogonico dall’Uno al molteplice e poi a ritroso, à rebours, dal molteplice all’Uno”.
la Storia, I Rioni e la Comunità sono i luoghi e le tessere di un Mosaico privilegiati e della rimembranzache il Palio di Somma vuole evocare.
La storia di una comunità e della sua identità è spesso il risultato figurativo, nella rappresentazione che noi ne abbiamo, di un percorso frammentato e irregolare di piccole o grandi vicende che come tessere di un mosaico si intrecciano.
La loro ricostruzione passa attraverso l’angoscia o la felicità dei singoli e si allarga alla grande storia di un popolo che ricerca sé stesso: e tutto questo, nella scrittura, si tramuta in un grande Mosaico che nei suoi particolari cela un racconto multiforme ed eterogeneoche però nella visione armonica e della comunanza richiama alla bellezza e all’unità. Da qui l’incessante ricerca del bello, delle origini e dell’identità collettiva.
Ogni singola tessera del mosaico non ha un unico e un solo posto nel quale incastrarsi, ma è la sapienza dell’artista che, osservando le tessere che pian piano va disponendo e avendo in mente il compiersi dell’intera opera, sceglie la pietra che preferisce, non perché già determinata ma perché una sembra migliore dell’altra. E così viene
considerata ogni tessera man mano che viene scelta per essere posizionata, l’una a servizio dell’altra e di tutto il corpo insieme.
La storia della città di Somma e il suo paesaggio, i luoghi della memoria, la Villa Augustea, il castello d’Alagno, il campanile Angioino, i vicoli degli antichi borghi medievali, la piazza, i suoi innumerevoli monumenti di diverse epoche e arte.. la sua storia millenaria, la montagna e i suoi arcaici riti, una singolare straordinarietà ambientale del Parco Nazionale del Vesuvio rappresentano l’unicità della nostra terra e il progetto di moderno sviluppo possibile e armonico, costituiscono un intenso gioco di tessere, di storia civile religiosa, di stratificazioni architettoniche e radici, è questa la cultura di riferimento della manifestazione del Palio di Somma che nasce nel 1991.
Tre giorni di festa popolare, di giochi, di rievocazioni e di competizione tra gli otto Rioni che gareggiano per la vittoria.
Il Programma delle tre serate
ll Venerdì 8 settembre del Palio di Somma, prende vita la riproposizionew dei giochi di strada medioevali nella immensa piazza principiale della Città.
Ludus Medioevali. La piazza dei Ludi, con la ricostruzione di strumenti e modalità degli antichi giochi. Centinaia di bambini come pure gli adulti potranno cimentarsi nell’esecuzione di giochi e piccole competizioni. Spicca tra tanti il gioco della trottola, lo “strummolo”, gli antichi giochi in legno come i Birilli, il Labirinto, la Torre, antiche giostre e giochi di un tempo, fatti completamente di legno, dove bambini e bambine di tutte le età potranno mettersi alla prova con divertenti sfide di abilità e destrezza, ma anche gli adulti ritornano a giocare.
Lo spazio del Caffè Interculturale, sarà dedicato all’ “Oro di Somma”, previsti interventi e saluti delle personalità, soprattutto giovani, eccellenze in diversi campi della vita sociale, culturale, sportiva, gastronomica del nostro territorio. A cura di Aniello Procino, artista e regista teatrale.
Musica antica napoletana a cura del maestro Rosario Attanasio uno dei cantori di Sergio Bruni, prevede la l’esibizione di LA PARANZA DI ROMEO BARBARO
Che presenta: CANTI E SUONI ALL’OMBRA DEL VESUVIO
La Paranza di Romeo Barbaro nasce come omaggio alla cultura contadina, in particolar modo alla tammurriata come forma musicale che ancora oggi è presente nelle aree vesuviane grazie al racconto e alla diffusione di alcuni figli di questa tradizione. Le antiche feste contadine, i pellegrinaggi scanditi da ritmi dei tamburi e dalle voci rituali sono stati radicalmente trasformati nei loro significati spesso diventando complesse forme di cultura urbana. Uno dei più interessanti segnali è rappresentato dal fatto che si è registrata una sorta di allargamento di queste musiche e danze dal mondo contadino arcaico al mondo giovanile. C’era e c’è evidentemente in questi rituali e in queste musiche una forza, una passione, una espressività che pur essendo nate in un altro mondo, adesso in questo nostro tempo hanno trovato una vitalità imprevedibile. Questo excursus etnomusicale snoda passo questi rituali musicali e coreutici, fino ad arrivare attraverso un sentiero puro o scarso di forme e metriche musicali, nelle mura della palepolis e neapolis, trascinando l’ascoltatore all’ascolto delle melodie napoletane più rinomate. Attraverso il canto, il suono e la danza, con le canzoni più immortali del grande patrimonio della canzone napoletana e non solo, “La Paranza di Romeo Barbaro” ripercorre questo antico ma pregnante sentiero.
Lo spettacolo è caratterizzato principalmente da musiche e canti della tradizione classica e popolare napoletana e tammurriate dell’area vesuviana, ma anche da suoni della tradizione di altre zone d’Italia, canti nostalgici e ballate romantiche. L’impronta musicale è di tipo corale e prevede chitarra, mandolino, organetto, tammorra, castagnette, voci e corpi danzanti. Ma l’elemento chiave rimane il tamburo, lo strumento principe della tradizione popolare napoletana, capace di richiamare quel senso ancestrale che ci caratterizza e che mantiene sempre acceso in noi l’ardore di vivere.
Il sabato storico, 9 settembre dalle ore 18.00
Così come nell’epoca angioina e poi aragonese, la piazza sarà animata da figuranti in costume, nelle taverne allestite in piazza le antiche ricette angioina e aragonese, le danze e la musica medioevale faranno da sipario all’apertura delle tre serate di festa e rievocazione del Palio di Somma Vesuviana.
La Rievocazione Storica.
Il Magister Nundinarum e la sua Coorte.
Il Corteo storico parte alle ore 18.00 dal palazzo comunale e attraverserà i tre Rioni storici più antichi di Somma: il borgo Casamale. Il Rione Margherita e il Rione Prigliano. Il Corteo sarà composto da figuranti di Somma e dal gruppo del “Corteo storico della Città di Sessa Aurunca”
All’arrivo in piazza del Corteo, intorno alle 20.00, siaprirà la solenne Cerimonia di Apertura della XXXI edizione del Palio cittadino, con la presenza del Vescovo di Nola, Mons Francesco Marino, del Parroco della Parrocchia San Michele e San Giorgio Don Nicola De Sena, del Sindaco di Somma Dott. Salvatore di Sarno, degli Assessori
Mauro Polliere e Rosalinda Perna e altre autorità civili del territorio. In piazza sarà rievocata l’investitura del Magister.
Seguirà uno spettacolo di musica medievale con i musicisti della “Compagnia del Cervo Bianco”, gruppo di artisti di Torre Annunziata, da anni impegnati nella ricerca musicale del 1200 e 1300 italiana e europea.
Contemporaneamente dalle 18.00 si continuerà a giocare nella “Piazza dei ludi medievali” e del Caffè Interculturale.
La Domenica 10 settembre, il giorno dei “Giochi del Palio di Somma” in cui si sfidano i rioni e le contrade storiche della città per la conquista del Drappo il “Pallio”.
I giochi della tradizione storica e popolare del Palio di Somma traducono l’esperienza del tempo e diventano offerta di una memoria che si riscopre presenza
Otto sono le squadre rappresentanti gli importanti rioni storici (Casamale, Margherita, Prigliano) e le contrade (Castello, Santa Maria del Pozzo, Costantinopoli, Carmine).
Sei invece sono i giochi in cui gli atleti devono cimentarsi:
–La corsa con il sacco: questo gioco consiste ina corsa effettuata con un sacco intorno agli arti inferiori. Il sacco in genere si protrae fino all’altezza della cintura ed è sorretto con le mani dallo stesso concorrente.
–Il chirchio: Orazio parla di questo gioco presso i greci. Secondo un’antica norma i cerchi dovevano arrivare all’altezza dei fianchi dei fanciulli.
–Il curuoglio (cercine): panno o tenera frasca frondosa, ravvolto a cerchio, da porre sul capo per appoggiarvi pesi da trasportare in equilibrio; antica pratica diffusa in tutto il mondo, riproposta al palio come prova di abilità per rivivere un costume tipico delle nostre terre.
–La pignatta o “caccavella”: la tipica pentola di argilla usata un tempo per cuocere e rendere più saporiti i fagioli, che per l’occasione viene riempita di leccornie e appesa al centro della stanza fra la frenesia di bambini e ragazzi, desiderosi di mettere in mostra la propria abilità e golosi del contenuto che di lì a poso sarebbe piovuto sulle proprie teste.
–Il tiro alla fune: Connesso alla simbologia delle forze contrastanti, era praticato in occasione di cerimonie propiziatrici di buon tempo e abbondante raccolto, o in occasione di cerimonie funebri.
–Il Palo di sapone (l’albero della cuccagna) : è collocato tra riti propiziatori della vegetazione insieme alla Pertica, lungo albero di castagna tagliato nella selva e arricchito di doni e premi e offerto alla divinità (donna, moglie, fidanzata). Sono riti ricollegabili ai culti arborei diffusi in tutta Europa a partire dall’area celtica.
Alle ore 23.00 circa avrà luogo la cerimonia di premiazione del Rione vincitore della XXXI edizione della manifestazione alla presenza del Sindaco.
La sfida dei giochi sarà accompagnata, dalle ore 19,30, dalla musica, ritmo, tammorre e danze della “Paranza dell’Agro” https://www.ugomaiorano.it/blog/?la-paranza-dell-agro con la voce della nostra terra di Carmine Coppola.
Solca le vie di Europa La Paranza dell’agro con i suoi mirabili alfieri, Ugo Maiorano, Sasà Darielli, Carmine Coppola e Francesco Pecoraro. Tammurriata Solare e Capace, così corre pianure e valica montagne, avvicinando, ammiccando, annullando distanze culturali ma anche artistiche. E’ appunto il suono della fervida e fervente piana dell’agro Nocerino Sarnese, infuocato da vampe Vesuviane, lì da presso, che brillano sotto il battere della Tammorra, incessante che più lontano arriva e più vuole continuare.
Due Medaglie di riconoscimento della Presidenza della Repubblica, numerosi patrocini della Commissione Europea e Istituzioni nazionali e regionali. Il Palio di Somma ha partecipato ad un progetto della Comunità Europea Erasmus+ Sport nel 2017, insieme alla Croazia e alla Scozia.
Il Palio XXXI ed. è patrocinato del Comune di Somma Vesuviana, ed è un evento inserito nel calendario delle manifestazioni promosse dall’Amministrazione Comunale, culturali, artistiche e sportive previste per il mese di settembre a Somma.
Il Palio di Somma gode del patrocinio della Città Metropolitana di Napoli ed e una manifestazione “contro il sistema della Camorra”
Speciale ringraziamento va:
alla Parrocchia San Michele-San Giorgio luogo dove il Palio è nato e cresciuto e al Parroco Don Nicola De Sena, a Don Angelo Losco della Rettoria della chiesa di San Sossio;
al Maestro Alessandro Masulli responsabile dell’Archivio storico Cittadino-Somma Vesuviana;
alle Pro-Loco e Pro-loco Vesuvio;
l’Associazione A.s.d. Pro Sport Movement;
all’Associazione Amici del Casamale e Tramadars, che ci ospitano in questo agnifico spazio dell’Abside collegiata Santa Maria Maggiore.
Con il 2023 la manifestazione giunge alla XXXIedizione giocata, che completa quella realizzata in Web nel 2020. Trentadue quindi i temi che hanno dato identità alle edizioni. Temi che hanno scandito e narrato il ritmo annuale del Palio a settembre sempre alla fine della seconda settimana.
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