SANT’ANASTASIA – Realizzare l’ampliamento del cimitero con i soldi dei cittadini. È la proposta che arriva da Felice Manfellotto e Mario Gifuni, candidati del centrodestra alle ultime elezioni amministrative. La proposta arriva dopo che l’amministrazione ha bocciato il project financing siglato dalla precedente giunta. Adesso resta, dunque, il problema di come prevedere (e soprattutto con quali fondi) la ristrutturazione del cimitero e il suo necessario ampliamento. Da qui l’idea di Gifuni e Manfellotto. “Bocciato il progetto della giunta Iervolino occorre trovare un’alternativa”, spiega Manfellotto, primo dei non eletti in Alleanza nazionale, “occorre ristrutturare l’attuale cimitero, ed ampliarlo, non è da escludere che in futuro si possa anche pensare alla creazione di una nuova sede in modo che il cimitero possa essere facilmente raggiungibile da tutta la popolazione, ora che la città si è estesa soprattutto nelle sue periferie. Per trovare una soluzione economica alla questione abbiamo pensato all’autofinanziamento”. “Si affida l’incarico a dei tecnici che redigono il progetto”, aggiunge Gifuni, esponente di Forza Italia, “poi vengono stabiliti i costi dei singoli lotti in base alle diverse funzioni, creazioni di loculi o cappelle, e poi si prepara in bando pubblico al quale potranno partecipare i cittadini che in questo modo compreranno parte della struttura”. Ma perché decidere di servirsi di questa opzione? “A Sant’Anastasia è già stato fatto”, chiarisce Felice Manfellotto, “nel 1981 l’amministrazione di allora usò l’autofinanziamento per i lavori da effettuare al cimitero, ora possiamo fare altrettanto. In modo che il Comune non debba usare dei propri fondi, ma permettendo anche che il cimitero resti nella mani pubbliche evitando che venga gestito da privati come invece aveva ipotizzato l’esecutivo del centrosinistra. In questo modo i costi per realizzare loculi e cappelle non lieviteranno, non sarà infatti una sola ditta a poter effettuare i lavori ma ognuno potrà chiamare l’impresa di sua fiducia sempre naturalmente seguendo il progetto comunale, facendo in modo che i progetti realizzati seguano la stessa linea e colore”. Ma le idee dei due esponenti del centrodestra non si fermano qui. “Per le altre opere comunali ci potremmo affidare alla tassa di scopo”, dice Mario Gifuni, “è prevista dalla legge Finanziaria del 2007 permette ai Comuni di fissare delle imposte per realizzare delle opere pubbliche”. I cittadini pagano una tassa che servirà a realizzare strutture per il bene collettivo. “La spesa può essere prevista per un massimo di 5 anni”, conclude Manfellotto, “e se entro due anni quell’opera non è stata realizzata i cittadini potranno chiedere il rimborso di quanto versato nelle casse comunali”.
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