La sua passione è la scrittura. Marco Eletti, 33enne fermato con l’accusa dell’omicidio del padre e del tentato omicidio della madre, ha pubblicato alcuni romanzi thriller e di fantascienza.
La trama che ha raccontato in una notte d’interrogatorio, però, non ha convinto gli inquirenti, che non hanno creduto alla sua storia e lo hanno portato in carcere, accusato di un delitto del quale lui si proclama innocente. Oggi ha avuto un nuovo interrogatorio per la convalida del fermo.
Paolo Eletti, 58 anni, è stato trovato morto sabato sera 24 aprile nella sua villetta di San Martino in Rio, una zona industriale poco distante da Reggio Emilia, con il cranio fracassato a martellate. Poco lontano, su un divano, la moglie Sabrina, di qualche anno più giovane, con i polsi tagliati, incosciente, ma viva. Una coppia conosciuta nella zona, con una vita molto ordinaria, lei lavorava come parrucchiera, lui aveva da poco perso il lavoro. A trovarli e dare l’allarme è stato proprio il figlio, con una passione molto coltivata per la narrativa, che lavora in un’azienda di Rubiera, ma vive a Reggio Emilia con la compagna. Il 33enne nel tardo pomeriggio di sabato ha chiamato i soccorsi, anche per un principio d’incendio che si stava sviluppando nel garage.
Quando i carabinieri, coordinati dalla pm Piera Giannusa sono arrivati, lo hanno trovato in stato di shock, ma i sospetti si sono concentrati subito su di lui. È apparsa poco probabile l’ipotesi di un omicidio e di un tentato suicidio. Marco Eletti è stato interrogato per tutta la notte, gli investigatori hanno ricostruito tutti i suoi spostamenti e confrontato il suo racconto con quello che hanno trovato sulla scena del crimine. Le sue dichiarazioni sono state ritenute contraddittorie e il principio d’incendio un tentativo per depistare le indagini, tanto da far emettere, in mattinata, un provvedimento di fermo, pur in assenza di una confessione.
Secondo i carabinieri e la pm il movente sarebbe da ricercare in una serie di questioni patrimoniali, relative a una porzione della casa. S’indaga, in particolare, anche su alcuni litigi.
La madre del fermato è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Reggio Emilia. È in coma farmacologico, indotto perché quando è arrivata aveva perso molto sangue e perché era stata narcotizzata. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi, ma sono fiduciosi di salvarle la vita. Gli inquirenti sperano che presto possa parlare e raccontare, da testimone diretta, quello che è successo in un sabato pomeriggio come tanti della sua villetta. Altri dettagli importanti per ricostruire la vicenda arriveranno dall’autopsia sul corpo della vittima che sarà fatta nei prossimi giorni. Anche in questo caso sarà importante capire se prima dei colpi di martello che gli hanno distrutto la testa sia stato o meno narcotizzato.
La piccola comunità di San Martino in Rio è sconvolta per una vicenda che, in ogni caso, ha distrutto una famiglia: o per la volontà di una coppia di farla finita insieme o, come pensano gli investigatori, per mano di un figlio che voleva uccidere i genitori e riuscire a farla franca.
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