NAPOLI. Metropolitana di Chiaiano, ore 16: migliaia di persone con bandiere issate, cartelloni colarati, striscioni, fischietti e megafoni. Un fiume di bambini, bambini e ancora bambini, per sfilare e dire per l’ennesima volta: No alla discarica, nè a Chiaiano nè altrove.
Corteo di protesta, che si ripete come un copione già visto, ma necessario quando l’urgenza di ribadire che il popolo non si arrende alle ostinate decisioni politiche che ancora una volta spingono per l’apertura di una seconda discarica sui territori già martoriati di Chiaiano, Giugliano e dell’intera area nord-est di Napoli.
Partiti dalla Metro di Chiaiano, i manifestanti hanno percorso tutta Santa Maria a Cubito fino a raggiungere la rotonda Titanic.
Dopo anni di lotta e di protesta finalmente dal dicembre 2011 la discarica di Chiaiano è stata chiusa e resta in attesa di essere bonificata in quanto le falde acquifere, a causa della permeabilità del suolo, rischiano di subire infiltrazioni di percolato.
Ma, nonostante i recentissimi 17 arresti per disastro ambientale, legati alla vicenda in questione, sembra paradossale la conferenza dei servizi prevista ilprossimo 1 Aprile tra Regione, Comune ed Enti competenti per decidere sulla costruzione di una nuova discarica a Chiaiano. Come segno di una risposta continua, Martedì 1 Aprile la Rete Commons ha organizzato un presidio in piazza Bovio alle 9.30, a dimostrazione del continuo braccio di ferro tra istituzioni e comitati anti-discarica che lottano e sfilano insieme ai cittadini urlando di non mollare mai, per il proprio terriorio ma sopratutto per il futuro dei loro figli, consapevoli che se il binomio “camorristi e politici corrotti” continuerà il “pacco ambientale” per i nostri figli sarà servito.
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