Entra in casa di un uomo sordocieco, facendosi credere il volontario del servizio domiciliare simulandone i gesti convenzionali di riconoscimento. Cosi il signor A. al quale è stato tirato un ‘basso’ tranello, è stato alleggerito di 550 euro. Secondo una prima ricostruzione sulla vicenda accaduta al disabile di 63 anni, insegnante di scuola secondaria ormai in pensione, costretto ad una quotidianità fatta di gesti e tecnica di scrittura Malossi, non sarebbe stato difficile per il balordo mettere a segno il furto. Il signor A., come di consueto, sin da quando la sua solita badante è andata in ferie, aspetta seduto lungo il cancello di recinzione della sua abitazione, l’arrivo del volontario. Lo stesso ha fatto ieri mattina, attendendo il solito orario, e la solita pacca sulla spalla, il solito cifrato che gli concede di accogliere l’amico volontario. La stessa procedura è stata però adoperata del malvivente, alle 8 e 55 del mattino di mercoledì, un po’ prima del solito orario. L’uomo, però, non ci ha dato peso ed ha fatto entrare quello che si sarebbe poi rivelato un malfattore. Nel ricordare lo svolgersi dei fatti la vittima ricorda che mentre il ladro guadagnava l’uscio, gli sono caduti alcuni fogli per terra che, alzati dal pavimento, gli ha riconsegnato. Insomma, tutto aveva una parvenza di normalità. Poi il ladro, dopo essersi introdotto in casa, ha frugato un po’, dirigendosi poi all’armadio della camera da letto della vittima, probabilmente designata e studiata da tempo, e li ha trovato la piccola cassaforte in ferro, nella quale l’uomo è solito conservare documenti personali e denaro contante. Non ha perso tempo e impossessati del gruzzolo, si è diretto alla porta ed è uscito, dileguandosi. Una ventina di minuti più tardi, all’arrivo della persona incaricata all’assistenza domiciliare, il signor A. ha compreso di essere stato ‘beffato’. Immediatamente, aperta la porta al ‘vero’ volontario, gli ha comunicato attraverso la scrittura sul palmo della mano (metodo di Malossi, dove sono le mani a parlare attraverso pressioni, sfioramenti in diversi punti delle mani, destinati ad ospitare alche l’alfabeto) è partita l’allarme ai militari della locale stazione ai quali è stata deposta regolare denuncia. Il malcapitato ha poi ricordato ai carabinieri, che solo qualche giorno prima aveva già consegnato una prima denuncia verso ignoti, per tentato scasso della serratura della propria abitazione, che mostrava visibili forzature. Un elemento, questo, che potrebbe evidenziare che effettivamente l’uomo con disabilità è stato effettivamente oggetto di attente ‘osservazioni’ prima di essere derubato. Intanto i militari investigano sulla vicenda.
Maria Beneduce
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