Libri, il “diario di viaggio” di due attivisti che combattono in Terra dei Fuochi e lo fanno per difendere “l’antica madre. Vincenzo Tosti e Miriam Corongiu sono gli autori di “Cercate l’antica madre”.
Non è mitologia e non è un racconto di fantasia. E’ un triste “diario di viaggio” di una resistenza dura e difficile, quello degli attivisti della Terra dei Fuochi Vincenzo Tosti e Miriam Corongiu, due combattenti che da anni resistono e insistono in una terra stuprata. “Cercate l’antica madre” non solo rappresenta la denuncia di un grido disperato, lanciato da chi si ribella allo sversamento illegale e omicida dei rifiuti, ma è anche e soprattutto un simbolo di fratellanza con altre terre dei fuochi disseminate in tutta Italia. Le prefazioni sono a cura dello storico ambientalista Marco Armiero e della videoreporter d’inchiesta Amalia De Simone. Come Enea che chiese ad Apollo verso quale terre doveva dirigersi, così Tosti e Corongiu nel loro libro cercano l’antica madre, quella terra fertile da dove tutto ha avuto inizio. La purezza dei Regi Lagni, oggi malsani e inquinati, un tempo teatro d’amori e protagonisti di scenari mozzafiato. La battaglia dei No Tav, quella resistenza mossa dallo spirito e dalla volontà di non traforare i monti innocenti della Val di Susa per opere per le cui si può fare anche a meno, quella mano tesa da chi proviene dai fumi che puzzano di morte a chi difende la propria terra dalla speculazione. E poi le tenebre di Augusta dove il parroco Don Palmiro periodicamente aggiorna la “lista” di parenti e amici che ritornano tra le braccia dell'”antica madre”, meno pura e fertile di quando li ha generati. Quelle terre lucane a cui è stata negata la possibilità di coltivare, e poi le nostre terre e la disperazione di chi abita e non dispera che un giorno possano ritornare “felix”. Storie di persone semplici che si intrecciano, per un crudele gioco dell’uomo e non del destino, con quelle di altra gente lontana centinaia di chilometri. La storia di Carmine Piccolo che corre tra i Comuni del bresciano per denunciare la devastazione di quei luoghi, e lo fa per il suo grande amore portato via da una leucemia. E poi le mamme di Castenedolo che con la loro forza e soprattutto il loro coraggio non hanno barattato la dignità dei figli e hanno denunciato l’inquinamento della loro terra. Storie di gente che non ha voluto vendersi e soprattutto non ha voluto arrendersi all’illegalità e alla devastazione ambientale e dell’anima. Un po’ come Pier Paolo Pasolini, faro ricorrente di Enzo Tosti e Miriam Corongiu nel libro: “Cercate l’antica madre” nel suo articolo “Il vuoto del potere (l’articolo delle lucciole)”, apparso sul Corriere della Sera il 1° febbraio del 1975, spiega con il suo unico e inimitabile stile la pochezza di chi governa, il loro continuo arrampicarsi per non cadere quando ormai il “vuoto” sta per inghiottirli, di come nota poi l’autore dell’articolo la sparizione delle lucciole e da qui la realizzazione della sua bellissima e storica frase: “Darei l’intera Montedison per una lucciola”. L’incredibile stupore dei due attivisti nel constatare una impressionante attualità di un articolo scritto più di quaranta anni fa. Allora Tosti e Corongiu sposano Pasolini, le sue parole diventano un “vangelo” da adottare in questa terribile battaglia contro dei demoni inviati da un’oscura ignoranza, per violentare la nostra terra e il tutto nel più assordante silenzio dei politici dal “vuoto del potere”.
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