SOMMA VESUVIANA. Il luogo dove uno studente dovrebbe sentirsi protetto: la scuola, ed invece proprio a scuola un ragazzo di 16 anni ha rischiato la vita.
Sabato scorso, i genitori di un’allieva di terza si presentano nella sede centrale del liceo “Evangelista Torricelli” di Somma Vesuviana, in via S.Aloia. Non si capisce come superino i controlli all’ingresso tant’è che si fiondano nella classe della giovane. Qui la mamma aggredisce l’insegnante per il voto preso dalla ragazza, troppo basso a dire suo, e dopo un po’ comincia a rimproverare un compagno di scuola della figlia reo di averle rivolto una brutta offesa. A quel punto mentre la docente cerca di riportare la calma, il ragazzo replica alle accuse e chiede di andare dal preside per domandargli un intervento. Esce dalla classe e viene bloccato dal padre della ragazza, un avvocato, che gli mette le mani al collo insultandolo per l’offesa ricevuta alla figlia e comincia a stringere sempre di più. Inutile l’intervento di una bidella che è stata spostata con forza, solo l’arrivo tempestivo di una compagna di classe ha evitato il peggio. Quando poco dopo il ragazzo, ormai libero, cerca di raggiungere il preside per chiedergli di fare qualcosa questi ha preferito non riceverlo, “non sono problemi miei”, avrebbe risposto. Ora l’aggressione e il comportamento del preside sono finiti, nero su bianco, in una denuncia presentata alla locale Stazione dei carabinieri. Il ragazzo ha riportato escoriazioni, ecchimosi e graffi sul collo refertati in ospedale. Mentre la vicenda ha scosso gli studenti che ora non fanno che altro che parlarne, così come alcuni docenti. Un episodio che pone la lente di ingrandimento sulla stato di sicurezza del liceo. “Chiunque può entrare a scuola”, raccontano degli studenti, “ci siamo ritrovati estranei nella palestra dell’istituto e anche false associazioni che chiedevano beneficenza fare il giro delle classi”. L’aggressione poteva finire in tragedia, di chi la responsabilità? Sta alle indagini dei carabinieri venire a capo di quanto accaduto.
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