NAPOLI. Sigilli e sequestro al centro massaggi orientale “a luci rosse”, i veri trattamenti dei clienti, uomini soprattutto, erano prestazioni sessuali. In manette sono finiti i due titolari del centro “Oriente Relax”, una coppia di coniugi cinesi.
I più assidui erano appunto gli uomini, e, di tutte le fasce di età, che fin dalla mattina affollavano il centro massaggi in via Galileo Ferraris, 109, nelle periferia orientale di Napoli. Un andirivieni eccessivo, decisamente “anomalo” che non poteva non attenzionare le forze dell’ordine che hanno fatto, così, partire una serie di controlli focalizzati sul centro massaggi “Oriente Relax”. Un’ indagine lampo e in poco tempo i carabinieri del Nucleo radiomobile del Comando provinciale di Napoli hanno accertato una serie di attività illecite all’interno del centro: dallo sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona, fino alla riduzione in schiavitù. Reati per i quali sono stati arrestati e devono rispondere i due coniugi cinesi, titolari e gestori dell'”Oriente Relax”. Si tratta He Wei e Hu Xiaolian, entrambi di 38 anni, già noti alle forze dell’ordine.
Attraverso le indagini dei militari dell’arma sono stati raccolti una serie di inequivocabili indizi di colpevolezza, tutti a carico dei due titolari del centro massaggi, sito in via Galileo Ferraris, in ordine allo sfruttamento della prostituzione di 4 connazionali di età compresa tra i 43 e i 25 anni, tutte munite di permesso di soggiorno e domiciliate presso il centro stesso, dove venivano però costrette a permanere all’interno di una camera angusta, priva di servizi igienici e chiusa a chiave dagli stessi titolari. Nel corso del blitz dei carabinieri del nucleo radiomobile, sono stati identificati vari avventori, tutti di nazionalità italiana, alcuni dei quali sorpresi nella camera per usufruire dello “speciale” massaggio. Dalla perquisizione dei locali è stata, inoltre, rinvenuta la somma contante pari a 1.515 euro, provento dell’illecita attività, sottoposta pertanto a sequestro unitamente al centro massaggi. I due titolari si trovano rispettivamente nel carcere femminile di Pozzuoli e di Poggioreale.
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