venerdì 3 Gennaio 2025
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Celiachia, scoperta una proteina che può aiutare i malati

ROMA – Buone notizie per chi è affetto da celiachia. Scoperta una sostanza che può aiutare se non addirittura eliminare tutti gli effetti negativi di questa malattia. Ad annunciarlo è Enrico Garaci, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. La scoperta, tutta italiana e già pubblicata su Pediatric Research, è stata condotta da un gruppo di ricercatori, coordinati dal dr. Massimo De Vincenzi del reparto Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’ISS. La sostanza in questione si chama 10mer, una proteina naturalmente presente nel frumento di grano duro, in grado di contrastare gli effetti tossici della gliadina, principale responsabile dell’intolleranza di cui soffrono le persone celiache. Un’intolleranza, purtroppo permanente, a un gruppo di proteine genericamente chiamate glutine (di cui principale componente è appunto la gliadina) presenti in frumento, segale, orzo, avena. L’assunzione di questi cereali determina, in soggetti geneticamente predisposti, gravi danni alla mucosa del piccolo intestino. In pratica vengono danneggiati i villi intestinali, quei sottili filamenti che fanno aumentare la superficie del tubo digerente permettendo un migliore assorbimento dei nutrienti. Quando questi villi si riducono la prima conseguenza è, ovviamente, il malassorbimento. La scoperta di questa molecola riveste un’enorme importanza in quanto potrebbe rappresentare una valida alternativa alla dieta senza glutine che attualmente è l’unico strumento terapeutico a disposizione dei pazienti per evitare i sintomi della malattia. Tra l’altro, questa sostanza non solo non è tossica, ma sembra anche essere in grado di inibire la patologica risposta immunitaria che si scatena nei soggetti celiaci. Non solo. “Modificando il genoma della gliadina con una una sovraespressione del 10mer – ha dichiarato il dr. Massimo De Vincenzi- si potrebbe ottenere un tipo di frumento non tossico per i celiaci. Il risultato sarebbe un cereale dotato delle stesse qualità nutritive di quelli prodotti in natura, ma privo del potere di scatenare la malattia”.

Ferdinando Gaeta

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