Castellammare di Stabia. Piano Casa: la giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi la proposta di delibera di perimetrazione del territorio dove può essere applicato il nuovo strumento della Regione Campania. Ora toccherà al consiglio comunale, che si riunirà il 2 febbraio, discutere e deliberare sull’argomento.
Il DDL relativo al Piano Casa, approvato lo scorso 9 dicembre, risponde al bisogno delle fasce più deboli, punta alla riqualificazione delle aree urbanizzate e di quelle degradate, punta all’uso delle nuove tecnologie, al risparmio energetico e alla sicurezza antisismica.
“Abbiamo voluto interpretare il Piano Casa – ha dichiarato il sindaco Salvatore Vozza – come un’occasione di sviluppo per la città, non semplicemente come una deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Lo abbiamo fatto tenendo conto dell’importante lavoro svolto finora con il Più Europa, che punta alla riqualificazione della linea di costa e armonizzandolo con le scelte possibili grazie al Piano Casa”.
L’amministrazione comunale ha scelto di puntare sulla riqualificazione degli ambiti in cui ricadono comparti di edilizia di residenza pubblica, come ad esempio: Rione Cmi, quartiere San Marco (Cicerone, via Cosenza), aree industriali dismesse al Savorito. In queste aree, attraverso l’intervento pubblico, è possibile abbattere gli attuali edifici di edilizia residenziale pubblico e ricostruirli con incrementi fino al 50%. Gli interventi privati, in queste aree, devono essere concordati con la parte pubblica e dovranno prevedere quote di housing sociale del 30%, oltre agli standard urbanistici come verde pubblico e aree attrezzate a destinazioni collettive.
“Si tratta di provvedimenti di rilevante portata per lo sviluppo urbanistico della città, – afferma l’assessore all’urbanistica Raffaele Esposito – in quanto contengono scelte che riteniamo strategiche per il suo futuro, e precisamente la trasformazione in senso turistico, con la restituzione del mare ai cittadini, di un’area, quella del PIU’ EUROPA, al momento tra quelle di più scadente valore ambientale, il miglioramento della qualità urbana dell’edilizia residenziale delle periferie, la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica, in modo da consentire a fasce sempre più ampie di popolazione di poter accedere, a prezzi contenuti, al diritto della casa.”
Il Piano Casa si applica a tutte le altre zone della città, in deroga al Piano Regolatore Generale, e prevede per i proprietari la possibilità di:
– ampliamento fino al 20% della volumetria esistente degli edifici residenziali uni-bifamiliari, comunque per edifici non superiori a mille metri cubi e edifici residenziali con non più di due piani fuori terra, oltre all’eventuale piano sottotetto in alternativa all’ampliamento, in edifici a prevalente destinazione residenziale;
– modifica di destinazione d’uso da volumetria esistente non residenziale a volumetria residenziale fino a un massimo del 20%;
– demolizione e ricostruzione degli edifici residenziali, all’interno della stessa unità immobiliare catastale e delle pertinenza esterne asservite al fabbricato, entro il limite del 35%;
– sostituzione edilizia, anche con mutamento delle destinazioni d’uso e a parità di volumi, di immobili ricadenti in aree urbanizzate e degradate, dismessi al 31 dicembre 2009, con dimensioni di lotto non superiori ai 15.000 metri quadrati. Nel caso di aree produttive le attività devono essere dismesse da almeno tre anni. L’intervento di sostituzione deve comunque prevedere la destinazione del 30% a edilizia sociale;
– mutamento di destinazione d’uso a fini abitativi di edifici destinati prevalentemente ad uffici, non superiori a diecimila metri cubi e ricadenti in aree urbanizzate. Sono escluse le aree agricole e produttive. L’intervento deve prevedere comunque edilizia convenzionata almeno per il 20%.
Si prevede che queste norme saranno applicate nella maggior parte dei casi alle zone dall’Annunziatella, fino al confine con Pompei e Torre Annunziata, come ad esempio Ponte Persica, Schito, Pioppaino. Tutti gli interventi previsti dovranno contenere l’adeguamento alla normativa antisismica e di sicurezza degli edifici, nonché miglioramenti dal punto di vista energetico per la sostenibilità ambientale. Il Piano Casa si può applicare esclusivamente agli edifici condonati oppure, nel caso di prime abitazioni, a quelli per i quali è in corso la procedura di condono con la valutazione dei singoli casi.
Felicia Liguori
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