domenica 22 Settembre 2024
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Casalesi, in manette il figlio di Sandokan: mandante di 3 omicidi

Ancora un duro colpo inferto al sanguinario clan casertano. Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno arrestato in una villa di Casal di Principe, roccaforte del clan, Nicola Schiavone, il primo dei sette figli di Francesco, detto “Sandokan”, uno dei capi storici del clan dei Casalesi, in carcere da anni al regime di 41 bis per diverse condanne all’ergastolo. Nicola Schiavone, che sulla base di alcune intercettazioni telefoniche e di rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, viene considerato già da tempo dagli investigatori come il reggente del gruppo guidato dal padre, è accusato di essere il mandante del triplice omicidio di Francesco Buonanno, di 37 anni, Modestino Minutolo, di 25, e Giovan Battista Papa, di 54, tre affiliati al clan uccisi nell’ambito di un regolamento di conti all’interno dell’organizzazione camorristica. I cadaveri di Papa e Minutolo furono ritrovati in una scarpata della superstrada Nola-Villa Literno, mentre il corpo di Francesco Buonanno in una località di campagna tra i comuni di Casaluce e Frignano. Le tre vittime avevano deciso di costituire un gruppo criminale autonomo e per questa ragione furono “puniti” con la morte dal clan di Casal di Principe.

Il figlio del boss risultava incensurato fino allo scorso mese di gennaio, quando la prima sezione penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Raffaello Magi, lo ha condannato, in primo grado, a 2 anni e 8 mesi di reclusione per intestazione fittizia di beni. Si tratta, in particolare, della rivendita di auto “Trident” di Casal di Principe ritenuta acquisita illecitamente dal clan e che Nicola Schiavone – considerato un socio occulto della ditta – intendeva sottrarre al sequestro ed alla successiva confisca. “Abbiamo colpito nel cuore della potente organizzazione camorristica dei casalesi. Nicola Schiavone, irreperibile da quasi un anno, era uno degli obiettivi primari delle forze dell’ordine. Siamo riusciti a catturarlo, a conclusione di un intenso lavoro di intelligence, in stretta collaborazione con la Dda partenopea”. Così il questore di Caserta, Guido Longo, commenta la cattura del figlio di Sandokan.

Giovanna Salvati

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