SANT’ANASTASIA. Dalla coalizione Psi, Uniti per Sant’Anastasia e Giovani anastasiani Carmine Capuano, candidato sindaco: La mia priorità è il lavoro, una priorità assoluta.
Veterano della politica anastasiana, classe 1952, ex sindacalista dell’Alenia, con la tessera del partito socialista dal 1975, concorre insieme agli altri quattro candidati per la poltrona di primo cittadino a palazzo Siano, nella tornata elettorale di domenica 25 maggio per tentare di rilanciare il territorio anastasiano.
Ci può raccontare un suo breve curriculum politico?
“ La mia prima tessera del Psi la prendo nel 1974, all’epoca c’erano due sezione in via Mario De Rosa e a corso Umberto. Ero giovanissimo quando ho iniziato a frequentare la sezione socialista e da allora non ho più smesso di essere iscritto al partito. Naturalmente il mio impegno si è trasferito in fabbrica dove ho lavorato dal 1970 al 2012 e lì si è aggiunto il mio impegno sindacale, eletto la prima volta nel consiglio di fabbrica nel 1983 fino a quando non sono uscito, ho ricoperto gli incarichi sia come esecutivo di fabbrica che coordinatore nazionale. A livello locale sono stato il segretario della sezione dal 1985 al 1990 succedendo al compagno Felice Saetta. Nel 1990 lascio il ruolo di segretario, poi arriva il terremoto politico del ’93, dove sono scomparsi tutti e sopravvissuta solo una piccola pattuglia di noi e insieme abbiamo mantenuto alto il valore del partito. Ho ricoperto la carica di consigliere comunale e tranne per un breve periodo nel 2004 ho ricoperto la carica di vicesindaco e di assessore all’urbanistica In quell’occasione alcuni risultati si sono ottenuti partendo dalla progettazione e finanziamento di Villa Tortora Brayda, parco Boschetto e il bando europeo per le idee sulle porte della città”.
Quali sono le sue priorità?
“La priorità assoluta è il lavoro, può sembrare un’affermazione al di fuori della portata di un sindaco e di una comunità. Però un’amministrazione può sicuramente favorire l’occupazione. Se avrò l’onore di essere eletto sindaco di questa città farò immediatamente un tavolo con tutti gli imprenditori locali e ci attiveremo perché si facilitano gli investimenti in loco. Dico il lavoro perché senza lavoro non c’è dignità, senza dignità non c’è futuro”.
-Quanti candidati consiglieri ci sono nella coalizione che la sostiene?
“Noi abbiamo tre liste da sedici consiglieri ciascuno. Le tre liste hanno la stessa matrice: giovani e donne tutti professionisti. A differenza delle maldicenze i candidati sono tutti degnamente occupati quindi nessuno in cerca di lavoro. Sono una straordinaria squadra”.
Con quali criteri sono stati scelti i candidati?
“Nessuno di loro si è improvvisato, si sono candidati perché praticano la sezione, fanno politica, sono impegnati nel sociale. Effettuano un percorso dove alla fine arriva la candidatura”.
Come sceglierete gli eventuali asssessori?
“Gli assessori che sceglie il sindaco, devono essere disponibili al sacrificio, disponibile al lavoro per la propria collettività e al progetto che è il programma che noi abbiamo presentato. E’ un programma sul quale lavoriamo da quando siamo presenti sul territorio. Ovviamente siamo aperti a tutta la società presente sul territorio, anche perché quelli che si candidano e avranno il piacere di essere eletti, lo faranno per fare i consiglieri comunali”.
-Perché gli anastasiani dovrebbero sceglierla?
“Io credo che gli anastasiani dovrebbero scegliermi perché da quando sono impegnato in politica e ricoperto i vari ruoli ho mantenuto tutte le promesse fatte. Ho dimostrato dal’95 ad oggi di essere garanzia di stabilità negli impegni che assumiamo. Non abbiamo mai fatto accordi sottobanco. Gli anastasiani devono tener presente che non sono il candidato sindaco che s’impegna solo in campagna elettorale ma quotidianamente e ininterrottamente trecentosessantacinque giorni l’anno”.
Che posizione prendereste, in merito alla zona rossa, se eventualmente varchereste la soglia di palazzo Siano?
“Gli anastasiani sono stati già da troppo tempo illusi sulla zona rossa che c’è e resterà, anzi è stata ampliata. Però non è vero che non si può fare nulla, invece di fare proclami inutili e battaglie che si sa sono perse in partenza, credo invece che dobbiamo impegnarci a fare ciò che si può ad esempio sottotetti, insediamenti industriali bisogna solo attivarsi”.
-Avete intenzione di fare delle pressioni all’ente parco per riqualificazione il versante anastasiano del monte Somma?
“I primi interventi d’illuminazione e di urbanizzazione delle strade in pieno Parco sono stati fatti dall’amministrazione Iervolino quando io ne facevo parte, bisogna instaurare con il territorio del Parco del Vesuvio un rapporto corretto, è vero che limita ma consente anche di fare delle cose. Bisogna insistere e concertare con l’Ente parco, si può e si deve perché ci sono tantissimi cittadini che abitano in quella zona e hanno il diritto di viverci bene, con modernità rispettando le leggi”.
-Che propositi avete nei confronti delle fasce deboli?
“Abbattimento delle barriere architettoniche per una Sant’Anastasia città di tutti, integrazione sociale, attenzione alle nuove povertà e ai cittadini in disagio con azioni amministrative volte ad agevolare l’accesso e/o il ritorno al lavoro.
I punti fondamentali del vostro programma?”
“Riorganizzare e rilanciare la macchina amministrativa, incentivare il rifacimento delle facciate degli edifici vetusti,attuare il Pip, varare il Puc, adeguare le vie di fuga con l’ampliamenti di via Pomigliano e chiudere le pratiche del condono edilizio”.
Ha intenzione d’intraprendere una collaborazione con gli istituti comprensivi presenti sul territorio?
La collaborazione con la scuola è indispensabile per una sana amministrazione. La scuola forma la classe dirigente del futuro.
-Per quanto concerne lo sviluppo economico della tanto chiacchierata cittadella mariana che intenzioni avete?
Abbiamo portato i finanziamenti per la realizzazione del parco boschetto e di villa Tortora Brayda e sia ben chiaro questi progetti hanno un nome e cognome partito socialista italiano sezione Sant’Anastasia. C’è una strada da completare che consentirebbe di girare intorno al santuario di Madonna dell’Arco rendendolo usufruibile senza macchina. Il santuario com’è strutturato e urbanizzato è un punto di passaggio e non di arrivo. Invece la nuova amministrazione deve farsi carico di farlo diventare un punto d’arrivo, solo così si potrà avere lo sviluppo giusto perché il santuario è fonte di ricchezza e potrebbe essere sfruttata dalla collettività perché così è un punto morto senza sviluppo.
Sostieni la Provinciaonline
Il nostro giornale è libero da influenze commerciali e politiche e così vogliamo restare. Voi con il vostro piccolo aiuto economico ci permettete di mantenere la nostra indipendenza e libertà. Un piccolo o grande aiuto che permetterà alla Provinciaonline di continuare ad informarvi su quello che tanti non vogliono dirvi. Clicca qui e aiutaci ad informare ⬇️.