lunedì 1 Luglio 2024
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Cardellini accecati, carabinieri forestali denunciano un bracconiere

Con l’apertura della stagione venatoria, i reati a danno della fauna selvatica continuano ad essere sempre più frequenti, e con essi aumenta l’attività di monitoraggio dei Carabinieri forestali.
Un 59emme di Acerra è stato denunciato all’autorità giudiziaria per i reati di ricettazione, furto venatorio, maltrattamento di animali e per la detenzione illecita di fauna particolarmente protetta.
I militari del Nucleo Carabinieri forestali di Roccarainola e Marigliano, unitamente alle guardie venatorie della LIPU di Napoli, nel corso di un servizio mirato per la tutela della fauna selvatica hanno rinvenuto a casa del 59enne di Acerra n. 8 cardellini di cui tre esemplari accecati. Un terribile espediente che spesso viene usato perché si crede che così cantino “più melodiosamente”.
Cardellini destinati a fare da richiami vivi per nuovi esemplari, ospitati in condizioni precarie, in gabbie inadeguate da rendere incompatibili con la loro natura e produttivi di gravi sofferenze.
I cardellini rinvenuti erano destinati al mercato nero, molto fiorente nel napoletano, sono stati liberati in una località del napoletano perché ritenuti in buone condizioni ed idonei a ritornare in natura. Mentre i cardellini accecati sono stati affidati a personale specializzato.
Questi uccellini molto verosimilmente vengono catturati mediante impianti sofisticati allestiti durante i periodi migratori (primavera e autunno) con l’utilizzo di richiami elettroacustici, rispetto ai congegni di alcuni anni fa, oggi questi mezzi di cattura stanno diventando sempre più sofisticati e di facile occultamento.
Il Gruppo Carabinieri forestale di Napoli è da sempre in prima linea nella lotta al bracconaggio sempre e dovunque.
Nella provincia di Napoli, purtroppo esistono ancora zone dove la cattura illegale è ancora fiorente, ai danni di centinaia di piccoli uccellini di specie anche rarissime ed in via d’estinzione che in questo periodo arrivano dal nord Europa per svernare in Africa.

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