In municipio ci sono stati per due giorni consecutivi: troppe le fotocopie da effettuare e gli atti da ritirare. I carabinieri della stazione di Sant’Anastasia (agli ordini del maresciallo Andrea Angelo Apicella) si sono presentati al Comune per acquisire tutta la documentazione inerente il bando per la selezione per chi dovrà svolgere il servizio civile. Tante le fotocopie che hanno dovuto effettuare gli addetti dell’ufficio Politiche Sociali (che ha curato la questione). Sul web erano nati e si erano alimentati i dubbi riguardo la scelta di 18 giovani su 169 che erano stati ammessi al colloquio finale. Qualcuna delle future giovani volontarie era troppo amica di uno staffista del sindaco, altri di un consigliere comunale che conosce molto bene il locale nucleo di Protezione Civile, un’altra aveva scelto come “madrina” la sponsor politica di una consigliere comunale, un’altra ancora aveva tra le sue credenziali un rapporto di amicizia di vecchia data tra il suo papà ed il sindaco Carmine Esposito. Casi o segnalazioni particolareggiate? Non ci sarebbe nulla di male, da un punto di vista prettamente penale, resta però l’opportunità politica di determinate scelte e non soltanto. In Italia la raccomandazione non è reato, quindi quello che i militari dell’Arma dovranno appurare è se la selezione per il volontariato è stata effettuata in maniera corretta, se dunque non ci siano state illegittimità. I carabinieri hanno ritirato la documentazione inerente le domande presentate, i verbali dei colloqui, i curriculum dei giovani “scartati” dagli esperti della società interinale di Ercolano che si è occupata dei colloqui finali. Colloqui che si sono svolti il 4 gennaio a partire dalle 9 nella biblioteca “Giancarlo Siani” a Madonna dell’Arco. I ragazzi che hanno partecipato a quella selezione raccontano di domande semplici: “Che diploma hai?”, “Quali sono i tuoi hobby?”, “Conosci il progetto per cui ti sei candidato?”. La cosa che ha stupito alcuni dei candidati il livello di familiarità tra gli esaminatori ed alcuni dei giovani. In qualche caso, sembrava che si conoscessero, “hai già lavorato con noi in un altro progetto è vero?”, avrebbero sentito riferire da un selezionatore rivolto ad uno dei ragazzi. Tutto il materiale consegnato dai dipendenti comunali è ora al vaglio degli inquirenti.
METROPOLIS DEL 9 MARZO

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