Volla. La commozione, le lacrime, la rabbia, e persino la pioggia, ieri mattina per l’ultimo tributo a Raffaella Paolone, la giovane 26enne travolta in uno scontro frontale mercoledi sera mentre era a bordo della sua autovettura. Un funerale straziante dove hanno partecipato in tanti per rendere omaggio a quell’angelo che con i suoi pattini ha fatto il salto più lungo della sua vita, quello verso il paradiso. All’ingresso della chiesa tanti i palloncini colorati che hanno addobbato la navata centrale “per Raffaella ogni giorno era una festa da vivere con il sorriso sulle labbra” ha esordito il sacerdote durante l’omelia “e anche oggi che lei si è addormentata non dobbiamo rattristirci, lei non avrebbe mai voluto vedere tutti noi con il volto grigio al contrario, ora da lassù guarda quanti l’hanno veramente amata e sorride perché sa di aver vissuto i suoi 26anni circondata da persone che hanno reso importante la sua vita”. Una vita breve ma vissuta in ogni sua sfaccettatura. Quando indossava quei pattini e danzava tutto cambiava: volava come una farfalla sulla pista e incantava chiunque l’ammirava, chiunque da quella tribuna esclamava “mi sembra un angelo”. Un angelo si caduto e ritornato al cielo. Un angelo che con leggiadra ed eleganza ha reso straordinaria la vita ai suoi amici, ai suoi familiari e al suo fidanzato che invece ora scrive sulla sua bacheca del social network “come si fa a volare? vorrei raggiungerti farfallina mia”. Ma in quest’ultimo volo, Raffaella ha deciso di andare da sola, lasciando intorno il vuoto. Un vuoto che era visibile sul volto delle sorelle e dei genitori che stretti hanno pianto increduli dinnanzi al feretro. Sul manifesto non parole funebri ma “Raffaella Paolone vi invita”. Si l’invito per l’ultimo spettacolo, l’ultima performance dove hanno partecipato le sue giovani allieve della scuola di pattinaggio, tra le mani, solo una rosa bianca. Con gli occhi pieni di sgomento hanno voluto battere le mani e gridare in coro il suo nome, quando il corteo funebre ha accompagnato la giovane verso la chiesa. Una tragedia a cui nessuno riuscirà mai a dare una spiegazione, dove la rassegnazione, sarà l’unica alternativa dopo tanto dolore. Un incidente mortale che ha cosi cancellato in poco tempo una donna straordinaria, lasciando ancora una volta aperte le ali di quella farfalla, quelle che lei amava alla follia e in sottofondo solo le note dell’arpa della vita che per l’ultima volta hanno fatto indossare i pattini alla giovane che ha cosi stupito in quell’ultimo salto. Indietro non si può tornare e quando un angelo come Raffaella ha imparato a volare non può più né cadere e né fermarsi e le uniche parole sono quelle di chi in lacrime la saluta cosi “ buon viaggio piccola bionda”.
Giovanna Salvati
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