SOMMA VESUVIANA. Il Museo della civiltà contadina di Somma Vesuviana (via S. Maria del Pozzo), il 13 giugno (ore 21) sarà lo scenario dello spettacolo Bracieri, un viaggio nella memoria con protagonista il cantastorie Michele Febbraro, accompagnato da Niko Mucci, Domenico Angrisani, Antonio Perna e diretti dal regista Fabio Cocifoglia.
Prodotto dall’associazione Il Torchio lo spettacolo è inserito nel progetto Campania: dal Barocco al Contemporaneo in collaborazione con l’Associazione Dissonanzen.
Con lo spettacolo Bracieri si vuol dare voce a tutte quelle storie consumate intorno al focolare domestico, avvolto dai profumi di una buccia di mandarino buttata sulla brace tra una risata e un pianto. Un “albero del canto” di Somma Vesuviana, il cantastorie Michele Febbraro, nei panni d’un artigiano dei bracieri, accompagnato da Niko Mucci, Domenico Angrisani e Antonio Perna, narrerà storie e momenti di vita vissuta intorno a queste piccoli altari del sacrificio domestico che sono i bracieri, i cui fumi ricongiungono la piccola quotidianità al divino.
La magia dei racconti del passato, legati al mondo rurale ha come naturale scenario il Museo della Civiltà Contadina “Michele Russo”, che, costituito nel 1995 nella zona dell’orto e degli antichi cellai del complesso conventuale di Santa Maria del Pozzo, ha come obiettivo riunire oggetti del mondo come strumenti di lavoro dei campi o di cura degli animali e anche utensili quotidiani usati in passato.
Bracieri è un’altra tappa della compagnia il Torchio impegnata da anni nella raccolta e archiviazione di storie del territorio vesuviano.
“Come una strana specie di pianta – spiega Fabio Cocifoglia, regista e fondatore dell’associazione Il Torchio- cresciamo sul territorio cercando di rinverdire la profonda umanità che da sempre ha caratterizzato le persone e i luoghi di questa terra, con l’obiettivo di ridare dignità e il giusto riconoscimento all’attività popolare che si consuma in vite semplici e piene di sacrifici che meritano il giusto rispetto e attenzione dalle istituzioni che per esse e in funzione di esse vivono e da cui si nutrono. Vogliamo dare voce a queste parti troppo spesso dimenticate, che appartengono al nostro silenzio perché sono parti di noi, se noi ci riconosciamo davvero nell’altro o almeno nell’altro intravediamo uno specchio distorto della nostra esistenza”.
In quest’ottica, in occasione dello spettacolo, verrà realizzato un video che raccoglierà in un prezioso documento queste ultime testimonianze di un mondo destinato a spegnersi se non continuerà ad essere alimentato dall’incandescente brace della passione.
Ingresso gratuito con obbligo di prenotazione o inviando e-mail a ilabar@libero.it o telefonando al 3934033940.
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