venerdì 20 Settembre 2024
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Boscoreale. Continuano gli scontri antidiscarica. Il Vescovo “ora basta”. Berlusconi “no alla seconda discarica, prometto”/ Il video

Un’altra notte di scontri, un’altra di paura e un’altra ancora di vergogna e rabbia. Questo il bilancio dell’ennesimo scontro che ieri ha visto i manifestanti dell’anti discarica scendere per le strade cittadine in presidi che continuano in queste ore. Ieri sera in piazza Pace a Boscoreale una veglia con il vescovo di Nola, monsignor Beniamino De Palma ha sottolineato la gravità di decisioni che solo il popolo ora si trova a dover subire. Il vescovo non ha esitato ha gridare il “no alla morte, allo scempio che è stato realizzato ed a quello che si vuole realizzare”. In prima linea in una fitta rete di solidarietà i sindaci dei comuni vicini, che con il tricolore non hanno esitato a schierarsi con i sindaci dei paesi interessati. Passa qualche minuto e poi urla e fischi sono tutti per la notizia che il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio riferisce ai presenti “Questa mattina sono stato ad un incontro con il premier Berlusconi che mi ha promesso che verrà qui tra cinque, sarà qui e toccherà con mano la realtà di Terzigno e Boscoreale e mi ha assicurato che la discarica non si aprirà”. Ma i cittadini non ci credono e gridano “vergogna, bugiardo”. L’incontro tra il sindaco Auricchio con i rappresentati locali della Campania a Palazzo Grazioli, alla presenza del sottosegretario Guido Bertolaso, sembra, almeno per il momento aver aperto uno spiraglio di luce, sul no alla discarica, alla seconda che potrebbe rappresentare il colpo di grazia per un territorio che già naviga in un mare di rifiuti e disagi. La veglia termina, il sindaco Gennaro Langella si concede ai giornalisti ma nel frattempo alla rotonda di via Panoramica ritornano i i manifestanti. Ma questa volta con loro anche donne e bambini. “Son piccolo – spiega Luca – ho tredici anni, ma non voglio morire, e se non la smettono con questi rifiuti io non farò la festa di 18 anni”. E’ la tenerezza e l’innocenza che si sostituisce alla rabbia e la vergogna di chi viene umiliato e per rivendicare il proprio diritto è costretto a scendere per le strade. I focolai di manifestanti si collocano in più punti da Boscoreale e Trecase, Terzigno e in ogni angolo: bloccano strade alternative e cosi mandano la viabilità in tilt. Non si fermano gli scontri lanci di sassi, lacrimogeni, molotov, incendi il tutto misto alle urla e pianti. “Non vogliamo la guerra, ma arriveremo a questo se non la smettono – spiega una mamma – vi rendete conto che sversano circa 190 camion al giorno, cosa ci buttano, ci avevano promesso meno immondizia, vergognatevi, da qua non ce ne andiamo”. La protesta continua e il bilancio ufficiale di questa mattina reso noto dalla polizia parla di cinque persone ferite anche se in modo non grave. Si tratta di quattro agenti del Reparto Mobile e di un manifestante. Tensioni e scontri si verificano anche in una zona più distante. Nel frattempo al corso Leonardo da Vinci, a Terzigno, un blocco umano ha tentato di fermare una colonna di autocompattatori che avanzava scortata dalla polizia. Nella bolgia qualcuno lancia un ordigno rudimentale che distrugge un camion della ‘Melito Multiservizi’. Ignoti prendono le chiavi di un altro mezzo che rimane così fermo per ore.

E oggi cos’altro accadrà? I quattro comuni più direttamente interessati, Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase si fermeranno per la giornata di lutto cittadino proclamata dai sindaci Gennaro Langella, Agnese Borrelli, Domenico Auricchio e Gennaro Cirillo. Manifesti funebri sono stati affissi ai muri delle città per comunicare la morte del Parco nazionale del Vesuvio. La città si ferma,niente bambini a scuola, negozi con le saracinesche abbassate, uffici pubblici si fermano a causa delle assemblee del personale convocate dai sindacati. In programma cortei con la partecipazione dei bambini e una fiaccolata, a Boscoreale, promossa dai ragazzi dell’Azione cattolica. Un segnale vero e concreto quando arriverà?

Giovanna Salvati

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