ROMA. “No all’etichetta ‘no vax’. Le notizie, diffuse da alcuni organi di stampa, in merito al fatto che il convegno internazionale organizzato dall’Ordine dei Biologi il prossimo 2 marzo a Roma, per festeggiare i suoi 50 anni, sia finalizzato a sostenere tesi contrarie ai vaccini ed alla legge che ne fa obbligo, sono prive di ogni fondamento”.
Lo sostiene, in una nota, il senatore Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi.
Per il senatore D’Anna: “la presenza, tra gli altri, del premio Nobel Luc Montagnier, quella di eminenti scienziati italiani e stranieri ed i relativi argomenti che questi tratteranno, come quelli sulla neurotossicità dei metalli o sugli inquinanti ambientali della ‘Terra dei fuochi’, confutano palesemente personali e malevoli interpretazioni che lasciano il tempo che trovano”.
Per D’Anna “le nuove frontiere della Biologia, scienza ancor giovane ed in continuo progresso, devono portare i biologi laddove la ricerca non è ancora approdata, vale a dire a fornire risposte certe e determinate al solo scopo di avanzare nel sapere, per una migliore tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e degli esseri umani”. “Nel convegno internazionale organizzato al Grand Hotel Parco dei Principi – aggiunge il presidente dei Biologi – l’unico a trattare tematiche inerenti la tossicità dei vaccini sarà il professor Giulio Tarro che, per storia personale e scientifica, non può che essere annoverato tra gli estimatori della pratica vaccinale”. “I biologi – ribadisce D’Anna – devono stare lontani dalle querelle politiche camuffate da argomenti scientifici e lavorare, senza pregiudizi e senza preconcetti, in ogni direzione”. “Quanto ai presunti scienziati detentori del verbo e dispensatori di patenti di ortodossia scientifica – conclude il senatore – ci piace ricordare la definizione di Enrico Fermi: sono scienziati tutti coloro che hanno scoperto qualcosa di nuovo. Tutti quanti gli altri parlano per sentito dire”.