domenica 22 Settembre 2024
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Biodanza a Città della Scienza con Cristina Canino

Ieri 27 maggio ho concluso per quest’anno il percorso di biodanza iniziato lo scorso ottobre presso l’AIAS(Associazione Italiana Assistenza Spastici). E’ stato un anno ricco di belle sfide, di sguardi non accoglienti, di resistenze grazie alle quali ho potuto vedere le mie risorse. E le potenzialità del metodo Biodanza.

E così nonostante i rumori di fondo, sono andata avanti e ogni martedi ospite della sede in via Adriano a soccavo di Napoli, sotto gli occhi amorevoli e presenti di Adriana Di Sarcina la Presidente, e di quelli di A. che vive sulla sua sedia a rotelle ricordandomi il valore della vita ho portato avanti il messaggio della biodanza e il lavoro di integrazione con se stessi, con l’altro e con il Tutto che ci circonda.

In questa bella avventura mi hanno accompagnato diverse persone. Devo molto anche a chi poi ha deciso di scendere da questo treno, perchè mi ha ricordato che ci vuole coraggio, e fede per portare avanti quel che si desidera e in cui si crede e a chi come oggi ha “festeggiato” con me la chiusura dell’anno.

In particolare Rosanna Scuotto, donna che mi piace definire giocando con le parole della sua associazione “Progetto Solidale Donne”, un vero e proprio Progetto in cui credere, la mia amica psicologa psicoterapeuta che ho rincontrato dopo anni grazie a Fb, la dott.ssa Assunta Marrone che con entusiasmo, determinazione e quel pizzico di follia mi ha seguito e ha creduto in me e in questa metodologia, e a Luisa Stefanini, allieva, biodanzante da un po’.

Mi piacerebbe ricordare che prima di quest’ultimo evento all’AIAS, sempre nell’ambito del MIP (maggio informazione psicologica) di cui Assunta Marrone è referente c’è stata l’inaugurazione fatta al Maschio Angiono con la Psicologa, organizzatrice, instancabile lavoratrice Rosaria Scarambone, con cui il 28 aprile abbiamo dato il “via alle danze” in via scarlatti, presentando l’evento dal titolo “Biodanzando con il MIP” , patrocinato anche dalla V municipalità.

Lo scorso 15 maggio abbiamo organizzato un evento a Città della Scienza. Titolo dell’incontro è stato LA RIVOLUZIONE AFFETTIVA.

Grazie al coraggio e alla volontà vulcanica come quelle delle belle presenze che abitano la mia Napoli, e mi riferisco a Fernanda De Vita, Vicepresidente dell’Associazione “Pegasus”sono entrata a Città della Scienza. E anche lì abbiamo fatto quello che molti, dal di fuori definiscono un girotondo o qualcosa che “fa stare bene”.

Accolta dalla Dott. ssa Drioli che mi ha poi lasciato sua figlia a danzare con me, ho cominciato su un prato la mia sessione di biodanza.

Sotto gli occhi di Angela Nardiello, professoressa di Storia e Filosofia incontrata al festival della filosofia che mi ha raggiunto da Avellino, (grazie ancora Angela per quell’abbraccio!)preparo il mio materiale, il pc, su un piccolo tavolino e alcuni gentili operai mi aiutano nell’alimentazione e nella poca tensione che arriva al mio amplificatore.

Sorrido guardando Angela e sottolineiamo divertite il fatto che i problemi sono sempre relativi all’alimentazione o alla tensione.

Comincio la sessione. Dopo un po’ va via la musica. Qualcuno mi fa notare che la musica è troppo alta e che si sta lavorando. Io rispondo che sto lavorando anche io ma poiché mi piace l’armonia e non la guerra, abbasso il volume della musica che accompagna le danze LIBERE dei partecipanti alla sessione e poi decido di utilizzare la voce, altro strumento della biodanza, definita del suo creatore, psicologo, antropologo cileno, la POETICA DELL’INCONTRO UMANO.

E così con cori ritmici e melodici assieme il gruppo canta il proprio nome, e danza la propria identità fino a quel momento magico in cui assieme presi per la vita, ascoltiamo nel silenzio che ci è regalato, gli uccelli lontani che fanno da musica al nostro movimento.

E magicamente appare anche il sole. Torno al mio pc, rimetto la musica, mi volto e con gran stupore e piacere Rosanna Scuotto mi fa notare che da lontano ci sta raggingendo anche Mario Coppeto, Presidente della V Municipalità, che mi aveva promesso la sua presenza. Con la spontaneità e l’azione sentita che biodanza ha aiutato a farmi esprimere sempre di più gli vado incontro e dopo una piccolissima resistenza, riesco a trascinarlo nel gruppo.

E così, in cerchio, con il gruppo dell’Aias, con i miei allievi del lunedi, con Liliana, fedele presenza del mercoledi, Mario, (intanto ci ha raggiunto anche Alessandra Drioli!)con chi crede in questa danza della vita, e sulle note di MI FIDO DI TE di Lorenzo Cherubini, terminiamo in sorrisi ed abbracci la sessione in questo posto dove forse c’è bisogno di poesia, di tornare a sentire quel prato sotto di noi, quegli uccellini. Quella musica che nonostante tutto c’è.

Una musica che si chiama Vita e che anche oggi i ragazzi dell’Aias mi hanno ricordato, invitandomi a portarli nuovamente tutti a città della scienza. Potranno la scienza e la poesia incontrarsi ancora?
Avremo il permesso di danzare ancora?
Io credo di si.

E con le parole di Gesù che ci ricorda “Chiedi e ti sarà dato”, domani chiamerò Città della Scienza e vedrò se c’è ancora posto per noi.

Un grazie a Donatella Vitale, sempre presente. A Rosario Furiano. A Laura del Conte che da Carrara il 2 maggio è venuta con me al maschio angioino. A Marguerite. E alla scuola di formazione di Biodanza di Napoli.

d.ssa Cristina Canino

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