ROMA, 11 dic. – “L’insediamento della commissione prefettizia d’accesso nel Comune di Pomigliano è una notizia molto positiva e veramente importante per il comune campano e per chiunque sul territorio abbia a cuore l’affermazione della legalità. Proprio poche settimane fa avevo sollecitato il ministro Piantedosi a prendere ogni opportuna iniziativa, anche in accordo con la prefettura, per verificare il possibile inquinamento mafioso a Pomigliano. Anche un velato sospetto deve suscitare il massimo dell’allarme, e in questo caso siamo probabilmente ben oltre quel primo livello”.
Lo afferma la deputata M5S Carmela Auriemma.
“Questo atto – aggiunge – dimostra come fossero inaccettabili, provocatorie e offensive le parole del sindaco Russo che più volte ha pubblicamente dichiarato che ‘la mafia a Pomigliano non esiste’. Chi parla così non fa un buon servizio alla lotta alla criminalità organizzata. Pomigliano è il comune in cui, come rivelato anche da un’inchiesta giornalistica di Fanpage, l’attività dell’amministrazione comunale si è caratterizzata per il contrasto nei confronti dell’ex capo della polizia municipale, il comandante Luigi Maiello, ‘colpevole’ di aver indagato sul proliferare dei permessi a costruire elargiti negli ultimi anni. Ricordo in particolare che tra le aziende che ha investito nella attività edilizia c’era la Piramide S.r.l., colpita da interdittiva antimafia nel 2017, la quale sarebbe, secondo alcune notizie di stampa, riconducibile al clan camorristico della famiglia Foria. Alla Piramide nel 2019, durante la sesta sindacatura di Russo, è stato rilasciato un permesso di costruire poi annullato perché nel 2021 un suo cantiere fu sequestrato. E’ dunque indispensabile accendere i riflettori della macchina pubblica su questi fatti e fare piena luce su eventuali infiltrazioni criminali a Pomigliano d’Arco”.
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