Pomigliano d’Arco: Ha molto da spiegare Rinascita alla città. E per farlo ha deciso di utilizzare il mezzo che più le si addice: il dialogo diretto con i cittadini. È in programma per lunedì 27 febbraio alle ore 18.00, presso la Sala Conferenze dell’Hotel Leopardi la prima Assemblea Pubblica dopo le dimissioni notarili di 13 consiglieri comunali che hanno portato allo scioglimento dell’amministrazione cittadina. Introdurranno la discussione i due segretari di Rinascita Vito Fiacco detto Fender, Carla Mercogliano e il capogruppo di Rinascita al consiglio comunale uscente Antonio Avilio.
L’assemblea pubblica, spiegano i componenti di Rinascita, «sarà aperta alle cittadine, ai cittadini, alle forze democratiche, alle organizzazioni sindacali e alle associazioni del territorio. Servirà a far capire a tutti le verità che si nascondono dietro lo scioglimento del Consiglio Comunale e la sfiducia al sindaco Del Mastro».
Sulla vicenda Rinascita era già intervenuta attraverso un manifesto diffuso in città: «La reale ragione risiede nel non accoglimento delle pressanti richieste dei cospiratori, tra i quali soggetti da tempo titolari di ruoli politico-amministrativi, di rimozione dei responsabili dei settori urbanistica, edilizia e polizia locale, ritenuti troppo rigorosi nell’attuazione dei principi di legalità. Avrebbero preteso di rimuovere da questi ruoli nevralgici quanti hanno assunto, con determinazione e senso del dovere, un ruolo di primo piano nel contrasto al malaffare ed alle illegalità».
«Illegalità confermate – continua il comunicato, diffuso attraverso un manifesto affisso in città e i principali canali social – dall’azione della Magistratura, da chiari pronunciamenti della Giustizia Amministrativa e da provvedimenti Antimafia della Prefettura di Napoli. L’amministrazione della cosa pubblica non è asservibile a logiche di potere sporche e ai torbidi interessi del partito del mattone e dei suoi luogotenenti. Lor signori, invece, con siffatta pilotata macchinazione, ambiscono a tornare quanto prima alla guida della Città al fine di rappresentare interessi che nulla hanno a che fare con i bisogni della Città».
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