Ascea Marina. Una denuncia sul degrado ambientale, urbanistico e paesaggistico. A formularla alcuni residenti di Ascea Marina, Comune di cinquemila e quattrocento anime inserito nel Parco nazionale del Cilento, frequentatissimo dalle famigliole napoletane. Così nel tritacarne di questa estate 2009, ricordata per i drammatici scempi ambientali perpetrati ai danni dei più famosi e frequentati luoghi turistici della Campania (in)felix (dai liquami della Grotta Azzurra, ai vetri sversati sempre a Capri, ai veleni del litorale flegreo), rientra anche la (forse) meno nota Ascea. In particolare alcuni asceoti hanno posto l’accento su un area, quella in prossimità del campo sportivo comunale, la quale presenterebbe delle serie problematiche sia “architettoniche” che “igieniche”. A finire sotto la lente d’ingrandimento dei residenti, che hanno inviato la denuncia al sindaco di Ascea Mario Rizzo, al responsabile del comando di polizia municipale della cittadina asceota e alla direzione dell’Asl di Vallo della Lucania, innanzitutto è il muro di cinta del campo sportivo. Sarebbe infatti, stando a quanto risulta dalle lamentele, semplicemente un “obbrobrio edilizio, ad alto impatto ambientale e senza alcuna funzione protettiva, ma solo limitativa”. Inoltre questa sorta di muraglia isolerebbe questo luogo a discapito della sicurezza dei cittadini. Non solo, ma il lato nord, “è costantemente occupato da Camper che oltre ad usufruire dell’autorizzata sosta, soggiornano in pianta stabile con tutto quanto concerne un vero e proprio campeggio senza che ne abbia i requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa vigente” come si legge tra le righe. Ma ovviamente,in una zona esposta al degrado così come l’hanno descritta questi residenti , non potevano mancare i rifiuti. E così nel palesare il disagio a cui sono sottoposti gli asceoti è emersa anche la richiesta “dell’ immediato trasferimento dall’area in oggetto, in posti più consoni e meno lesivi della salute pubblica, dei containers utilizzati come deposito e compostaggio di rifiuti solidi urbani che soprattutto nei periodi estivi sono sovraccarichi di ogni genere di rifiuti”. “Chiediamo” fanno sapere i cittadini mobilitatisi per l’occasione “che venga rimosso il muro di recinzione del campo sportivo affinché quell’area possa realmente servire alle esigenze dei cittadini destinandola ad attività alternative alla pochissima attività calcistica praticata”. Il tutto per non “compromettere l’attività principe di Ascea: il turismo il conseguente indotto economico che da esso ne deriva”.
Gaetano Di Matteo
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