Il presidente Leonardo Di Mauro: “Inutile dualismo con ingegneri, bisogna rivedere norme”.
NAPOLI – L’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Napoli e provincia è vicino e sostiene le ragioni dell’architetto firmatario di un progetto migliorativo per la realizzazione di un reparto di struttura sanitaria la cui aggiudicazione è stata annullata dal Tar Campania (sezione Napoli) con la sentenza nr 4196 del 30 luglio us.
«Attraverso un caso specifico difendiamo un principio e un interesse che riguardano l’intera categoria – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Napoli e provincia, prof. Leonardo Di Mauro –. Il Tribunale amministrativo regionale ha stabilito che le progettazioni tecniche, che non attengono all’edilizia civile, sono di competenza solo degli ingegneri. Una evidente e ingiustificata dicotomia che, con l’evoluzione delle professioni tecniche di oggi, è del tutto superata. Ridurre le competenze dell’architetto alla sola edilizia civile significa delegittimare decine di opere che hanno cambiato il volto delle principali città del mondo e che hanno accompagnato lo sviluppo e la crescita di attività che pongono al centro del progetto l’uomo e la sua cultura, la sua storia e le sue relazioni sociali. Senza sottovalutare l’aspetto tecnologico di un progetto, esso non può ridursi solo ad una serie di calcoli tecnici, di cui l’architetto per altro ha anche contezza».
L’impresa vincitrice del bando aveva infatto presentato il progetto a firma solo di un architetto.
«È il caso di ricordare inoltre – ha aggiunto il presidente Di Mauro – che la sentenza 8348/93 della Corte di Cassazione ha stabilito una sostanziale equivalenza tra le professioni di architetto e di ingegnere rispetto alle quali solo in linea eccezionale sussistono attribuzioni riservate all’una o all’altra professione, quali impianti industriali per gli ingegneri ed edilizia civile di rilevante carattere artistico per gli architetti. È importante dunque ripensare, anche in termini di legislazione, le modalità di partecipazione dei professionisti ai lavori pubblici – ha sottolineato ancora il prof Di Mauro – per incentivare e non, al contrario, frenare il coinvolgimento degli architetti. Anche se credo sia importante sottolineare che, con gli ingegneri, noi architetti abbiamo un ottimo rapporto condividendo questo splendido mestiere che è la scienza della costruzione».
E, proprio un’opera pubblica firmata dal grande architetto francese Michel Euvé, vedrà finalmente la luce a Napoli: partiranno infatti a breve i lavori di riqualificazione del waterfront portuale partenopeo avviato con un concorso internazionale dalla locale Authority portuale e affidato nel 2009 a Euvé.
«Si tratta di un progetto di grande importanza per la città che riguarderà inizialmente il Beverello e la stazione di approdo di traghetti e aliscafi, grosso centro di smistamento e intrattenimento di pendolari e turisti lungo l’asse molo Angioino-piazza Municipio. L’indizione di un serio concorso internazionale – ha concluso il presidente Di Mauro – è una scelta felice che, come Ordine, sosteniamo e apprezziamo sempre perché consente una autentica e libera forma di confronto tra idee e filosofie professionali».
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