domenica 30 Marzo 2025
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Archeologia: online il libro “Cava Ranieri”, del giornalista Francesco Servino

La storia di Cava Ranieri prende vita in un libro, frutto del lavoro di ricerca e della ricostruzione storica del giornalista Francesco Servino. Un tempo trasformata in discarica, l’area è oggi protagonista di un ambizioso progetto di riqualificazione che la vedrà diventare un Parco Archeologico.

È disponibile online il nuovo libro del giornalista e attivista Francesco Servino, intitolato Cava Ranieri, dall’abbandono alla riscoperta. L’opera si colloca a metà strada tra una pubblicazione scientifica e un’inchiesta giornalistica e gode del massimo patrocinio istituzionale, quello del Ministero della Cultura (Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali). Attraverso un’accurata ricostruzione storica, il libro racconta le vicende degli scavi archeologici di Terzigno, che hanno portato alla luce i resti di tre ville romane sepolte dall’eruzione del 79 d.C., insieme a eccezionali reperti oggi esposti al Museo Archeologico Territoriale di Terzigno.

Basato su documenti inediti rinvenuti negli archivi di Pompei, questo volume rappresenta lo studio più aggiornato e completo sulle ville e sui reperti di Cava Ranieri. Un capitolo significativo è dedicato all’attivismo civico che ha giocato un ruolo chiave nella “riscoperta” dell’area archeologica. A partire dagli anni Duemila, infatti, il sito era stato trasformato in discarica per fronteggiare l’emergenza rifiuti, subendo un grave periodo di degrado e abbandono, segnato da episodi di furti, vandalismo e smaltimento illegale di rifiuti. Un evento emblematico di questa situazione è stato il crollo della copertura che proteggeva la cella vinaria di una delle ville, un episodio che ha sollevato a livello nazionale la questione della gestione del patrimonio culturale in Italia.

Di fronte a questa emergenza, alcuni cittadini responsabili non si sono limitati alla denuncia, ma hanno elaborato proposte concrete per la valorizzazione dell’area e promosso iniziative di sensibilizzazione rivolte alla politica e all’opinione pubblica. Il libro evidenzia come l’azione civica a favore di Cava Ranieri, insieme alle battaglie ambientaliste del 2010 contro l’apertura di una nuova discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio, abbia avuto un ruolo determinante nel riportare l’attenzione sulla tutela del patrimonio culturale, contrastando un modello di sviluppo insostenibile basato sulla gestione dei rifiuti.

Vengono inoltre raccontate le difficoltà iniziali degli attivisti, che si sono scontrati con il disinteresse delle istituzioni in un periodo in cui sembrava prevalere l’intento di non dare loro visibilità piuttosto che quello di tutelare il bene comune. Erano gli anni in cui la frase “con la cultura non si mangia” si era diffusa come un mantra, relegando in secondo piano il valore della salvaguardia del patrimonio storico e archeologico.

La storia, tuttavia, ha avuto un lieto fine: Cava Ranieri è stata bonificata ed è oggi al centro di un progetto di riqualificazione che prevede la sua trasformazione in un Parco Archeologico, Geologico e Naturalistico.

 

Il libro nasce anche dall’esigenza di dare il giusto riconoscimento al contributo civico nella tutela di Cava Ranieri, un aspetto troppo spesso escluso dalla narrazione istituzionale, maggiormente orientata a enfatizzare i propri meriti. Inoltre, l’opera è dedicata alla Dott.ssa Caterina Cicirelli, archeologa responsabile dell’area archeologica di Cava Ranieri, in segno di apprezzamento per il suo impegno e la sua dedizione.

Il libro, edito dalla associazione di promozione sociale Arcadia di Terzigno, è disponibile per l’acquisto su Amazon: https://amzn.eu/d/gssXUOO.

 

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