SANT’ANASTASIA – Venerdì 16 maggio, dalle ore 17:00 alle ore 20:30, nelle sale della biblioteca comunale per la VII edizione de “Il mondo in un libro”.
La kermesse, organizzata dall’Associazione culturale “don Lorenzo Milani” di Somma Vesuviana, prevede la presenza dello scrittore Angelo Petrosino e della personale di pittura di Daniela Nasoni, “Dreamland”.
La mostra rientra nell’ambito della rassegna “arte in pillole” curata da MonnaLisa Salvati per l’associazione culturale Studio7.it.
Si tratta di sette opere, acrilico su tela, che raccontano la possibilità e la capacità di vivere in una terra che non c’è, in una terra che esiste solo nella nostra fantasia e nella nostra anima.
Daniela Nasoni, giovane pittrice di Varese, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, apre nei suoi quadri i cancelli ai sogni: un passaggio per attraversare il confine che separa e unisce la nostra vita e la nostra fiaba.
Forti accostamenti tra colori, luci e ombre, atmosfere lunari e solari che si incontrano e coesistono nello stesso istante e nella stessa città, atmosfere rosse per il riflesso della luna, prati di raggi solari e cieli di terra scura.
E quegli occhi che ci spiano, che siano di esseri umani, folletti, fate, streghe o animali, sono gli occhi dell’altro che ci scruta, che ci chiede e ci dona sentimenti, pensieri, emozioni, risposte e nuove domande. Ma sono anche i nostri occhi interiori, dei mille personaggi che ci animano, dei mille mondi che noi siamo, nel sonno come nella veglia.
I dipinti rappresentano città nuove, dove sarebbe impossibile (o possibile?) abitare: luoghi irreali e lontani dalla concretezza che ogni giorno osserviamo, eppure forse più autentici, perché specchio di quello che ognuno di noi è dentro di sé. Il nostro viaggio interiore è infatti un susseguirsi di pensieri, sentimenti ed emozioni, un perpetuo generarsi di immagini.
Insolite figure – un alce, un Jolly, un detective, un re e una regine – appaiono improvvise come tutto ciò che di imprevisto possiamo incontrare nella nostra vita. Eppure un fragile lampione, anche dalla luce tenue, può rappresentare la nostra guida, perché noi l’abbiamo scelta.
Sedie appoggiate in luoghi inattesi sono l’interrogativo delle soste presenti in ogni viaggio: invitano ad arrestarsi per arrendersi e non ripartire più, oppure sono occasioni di riposo per riflettere e continuare il percorso con rinnovata energia? La scelta sta a noi.
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