Il Presidente della Commissione Consiliare Permanente Agricoltura, Caccia, Pesca, Fondi Statali e Comunitari, Sebastiano Sorrentino (Pd), è tra i quattro firmatari della proposta di modifica della Legge Regionale n. 15 del 2000, presentata ai fini del recupero dei sottotetti già esistenti, realizzati non a scopo speculativo, ma abitativo. Gli altri sottoscrittori della proposta di legge sono i consiglieri regionali Stefano Buono, Nicola Caputo e Michele Ragosta. In tutto nove gli articoli di cui consta il testo presentato in Regione Campania, con disposti attinenti finalità e limiti di applicazione, nozione di sottotetto, condizioni di recupero, requisiti per l’utilizzazione di sottotetti a fini abitativi, modalità di intervento, ristrutturazioni e contributi, deroghe a normative, certificazione energetica degli edifici, dichiarazione d’urgenza. In pratica, con la proposta di legge si mira ad ottenere il recupero e l’utilizzazione dei sottotetti, costruiti a fini abitativi con lo scopo di contenere il consumo di suolo e di favorire interventi tecnologici per un contenimento anche dei consumi energetici, e per il miglioramento della qualità energetica dei manufatti. Sono fatti salvi tutti quei manufatti, costruiti su preesistenti fabbricati destinati in tutto o in parte alla residenza, comunque realizzati legittimamente. Sono fatti salvi anche i sottotetti di fabbricati realizzati abusivamente per uso non residenziale, ma già sottoposti a sanatoria. L’altezza media interna dei sottotetti presi in considerazione non deve essere, però, inferiore ai 2 metri e 40 centimetri. Una riduzione dell’altezza media, pari a venti centimetri, è ammessa solo per le costruzioni che sono al di sopra dei 600 metri sul livello del mare. Proprio ai fini del contenimento dei consumi energetici e al miglioramento della qualità energetica i sottotetti realizzati a fini abitativi devono essere sottoposti a interventi di isolamento termico, con opere conformi alle tecniche e alle normative già vigenti. Fatti salvi, con la proposta di legge, anche i sottotetti previsti dai piani urbanistici vigenti e dai progetti di edifici con prestazione energetica globale inferiore o al massimo uguale a 60 KW/metro quadrato per anno. Il recupero e l’utilizzazione dei sottotetti può aversi con la modifica delle misure di colmo e di gronda, di inclinazione delle falde, nei limiti di altezza massima degli edifici indicati dai piani urbanistici vigenti. Detto recupero può comportare l’apertura di finestre, porte, lucernari e abbaini, purchè nel rispetto delle fattezze del fabbricato. I consiglieri, per la presentazione della proposta di legge, che potrebbe sanare molte situazioni di incertezza normativa già riscontrate in materia di realizzazione di sottotetti, si sono appellati ai disposti costituzionali relative alle competenze di regioni e province autonome.
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