a cura di Loredana Monda
NOLA – “Amore INViolato”. E’ il progetto di informazione e di formazione, finalizzato alla prevenzione di forme di violenza contro sé stessi e contro terzi.
Giunto alla seconda annualità dopo aver riscosso notevole consenso in vari settori sociali, accrescendo le partnership, il progetto, promosso dall’Ordine degli Avvocati di Nola, che l’hanno ufficialmente presentato ieri, è indirizzato soprattutto ai giovani in fase adolescenziale attraverso il sostegno di realtà quali la scuola, l’imprenditoria, la pubblica amministrazione.
“Quando è stato proposto per la prima volta, il progetto è partito dalla prevenzione – attraverso l’intervento di soggetti esperti quali psicologi e criminologi – della violenza di genere. Ma tutta una serie di accadimenti avvenuti all’interno del circondario di Nola, balzati agli onori della cronaca – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Avvocati della città bruniana, Francesco Urraro – ha imposto una riflessione e ha spinto a proporre una formazione che focalizzasse l’attenzione anche su altre forme di violenza. L’Ordine ha ritenuto, quindi, opportuno aprirsi ad altre realtà, quali la scuola e l’imprenditoria” A fare da tramite in alcune circostanze sono state anche tante pubbliche amministrazioni, in particolar modo attraverso gli assessorati alle politiche sociali, che – come continua a spiegare Urraro – hanno aderito sempre più numerose. L’Ordine degli Avvocati deve assolvere – ha rimarcato il presidente nolano – alla sua funzione sociale. Deve far proprie le esigenze del territorio, proponendo strategie d’intervento idonee, prevalentemente finalizzate, per l’appunto, alla prevenzione di forme di violenza. Solo quest’anno, laddove è stato possibile, le amministrazioni locali che hanno manifestato moralmente e materialmente entusiasmo verso “Amore IN Violato”, hanno apportato un contributo anche economico, attraverso l’adozione di delibere ad hoc.
Particolarmente importanti anche le considerazioni dell’avvocato Paola Caruso, presidente della Commissione Pari Opportunità presso l’Ordine degli Avvocati di Nola, che – da penalista – ha richiamato l’attenzione dell’assenza di senso civico alla base di manifestazioni violente, che spesso sono l’indice di una affettività malata. Per la Caruso sarebbe più opportuno investire nella prevenzione di degenerazioni violente – attraverso il supporto di esperti quali, per l’appunto criminologi e psicologi – piuttosto che sull’introduzione normativa di nuovi reati o di rafforzamenti di pena. Ad avviso del presidente della Commissione Pari Opportunità la formazione finalizzata alla prevenzione, che miri a far comprendere che la violenza è legata alla commissione di reati penali che non si possono continuare a giustificare, dovrebbe interessare anche le forze dell’ordine e gli operatori del diritto in genere. L’avvocato Paola Caruso ha considerato positiva, quindi, l’apertura al modo della scuola, come ad altri ordini professionali quali quello degli psicologi. Il lavoro sinergico è alla base del successo di un progetto – che, nato sperimentalmente nel 2014, nell’intento dei promotori dovrebbe essere istituzionalizzato – che ha consentito di avvicinare i giovani – con il supporto di psicologi e di criminologi che meglio conoscono le strategie d’intervento da adottare – focalizzando l’attenzione su temi che sono ancora tabù tanto all’interno della famiglie e della scuola, quanto della stessa società. “Deve far riflettere – ha affermato l’avvocato Caruso – il dato di fatto che spesso i giovani giustificano le azioni violente, considerandole quasi una reazione normale e ignorando le conseguenze pratiche, penali, dei comportamenti degenerativi che vengono assunti. Si deve avere il coraggio di parlare di affettività malata e di agire in termine preventivi”.
In qualche modo a fare eco alla Caruso, è stata la criminologa Caterina De Falco che ha sottolinea quanto casi, ad esempio, come Garlasco e Brembate non debbano essere considerati lontani dalla nostra realtà quotidiana, ma debbano, anzi, indurre alla riflessione. “In ogni realtà in cui ci siamo mossi – ha spiegato la De Falco – hanno chiesto di non essere abbandonati. Gli stessi ragazzi hanno cominciato a manifestare interesse e a chiedere che proseguissimo. Abbiamo interagito con realtà molto diverse tra loro. Abbiamo dovuto adattare il progetto alla diversità delle realtà all’interno delle quali ci siamo mossi. Abbiamo, comunque, lavorato molto per far comprendere le conseguenze giuridiche di comportamenti violenti e abbiamo dovuto scardinare l’idea dell’esistenza di una impunità nel Nostro è Paese, che è deleteria e che rende sfiduciati ”.
Ha concluso la criminologa Maria Rosaria Alfieri, asserendo: “Nessuno nasce criminale. L’evento violento scaturisce da un percorso, che può essere modificando attraverso informazione, l’educazione a reazioni differenti, la proposizione di esempi positivi soprattutto presso i giovani”. Alla presentazione del progetto hanno presenziato, tra gli altri, gli avvocati Italia Ferrara (vice presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nola), Annalisa Sebastiani , Lucia Sibilla (Consigliere dell’Ordine degli Avvocati), Maria Masi (Consigliere del Consiglio Nazionale Forense), Lucio Barbato (Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Nola) e Giuseppina Manfredi (Consigliera della Distrettuale di Napoli). Ancora presenti gli avvocati Rosita Bonavolontà e Olga Izzo, che abitualmente collaborano con la Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati Di Nola, nonché le criminologhe Caterina De Falco e Maria Alfieri e le psicologhe Carmen Piro, Gabriella Busiello e Elisa Lo Reo, che lavorano al progetto “Amore IN Violato”, che gode del sostegno delle associazioni “Libera”, “Agiad” e “La farfalla di Francesco Pio”.
In rappresentanza di alcune delle pubbliche amministrazioni del circondario nolano che hanno aderito al progetto erano presenti l’assessore Maria Luisa Sodano del Comune di Marigliano (per la prima volta più recettivo a livello di politiche sociali, come notato all’interno del parterre), gli assessori Ornella Manzi del Comune di San Gennaro Vesuviano, Maria Grazia Sangermano del Comune di San Paolo Belsito, Simonetta Visone e Nicoletta Romano del Comune di Casalnuovo di Napoli), nonché il sindaco Luca Capasso del Comune di Ottaviano.
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