venerdì 20 Settembre 2024
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Alla Fiat tensioni tra sindacati, aggredito Rsu Fim

Da Gerardo Giannone, Rsu Fim, riceviamo la lettera che di seguito pubblichiamo.

“Capisco il perché….non condivido il metodo”

Ieri mercoledì 15 settembre 2010 alle ore 13:45 stavo attraversando il parcheggio dello stabilimento G.B.Vico fiat di Pomigliano per entrare a lavorare sul turno di mia competenza (14/22). da lontano intravedo una bandiera della Fiom fuori all’ingresso ed immagino che lì ci siano i 3 Delegati della FIOM reintegrati a Melfi in attesa dell’appello che stanno effettuando il tour tra le fabbriche, annunciato giorni fa dalla FIOM.
arrivo a circa 6 metri dai tornelli ed intravedo fra telecamere e giornalisti un dei 3 delegati di Melfi mentre viene intervistato,faccio un altro metro e mi trovo davanti a Don Peppino Gambardella (Parroco di San Felice in pincs di Pomigliano), il quale mi viene incontro e abbracciandomi mi chiede come sto, mentre stavo per rispondere al parroco un esponente della FIOM mi viene incontro e dice al Parroco di non parlare con me, che io sarei SATANA, poi incomincia ad insultarmi ed apostrofarmi in modo pesante, non contento di ciò, prende un volantino della FIOM ( stava insieme ad altri a fare volantinaggio ) e cerca per 3 volte consecutive di mettermelo fra i denti.
un atteggiamento violento e soprattutto fatto con tanto ODIO negli occhi.
io rimango fermo in silenzio, abbracciato da Don Peppino, che tenta di tenere lontano da me questo energumeno della FIOM, poi arriva uno dell’AVIO ( anch’esso della FIOM ) e lo allontana da me.
guardo il parroco e cerco di capire il perché di questa aggressione, ma, soprattutto il perche di tanto ODIO, poi mi si avvicina Antonio Madonna RSU della FIAT in lastratura ( mio stesso turno e reparto ) che ammettendo che è stato don Peppino a fermarmi mi chiede di non fermarmi all’esterno per non far travisare la mia presenza come provocazione alla FIOM.
capisco la situazione e come già stavo per fare in precedenza, cioè, prima che mi fermasse il parroco entro in fabbrica senza dire nulla.
camminando verso lo spogliatoio che dista circa 600 metri dall’ingresso, rivedo nella mia mente tutto quello che è accaduto poco fa all’ingresso, e cerco di ricordare tute le cose cattive dette nei miei riguardi, tutte le minacce di BOTTE che dovrei avere da questo energumeno della FIOM e soprattutto mi sforzo di capire il perche.
il mio passo rallenta, la mia mente elabora velocemente i fatti di oggi con quelli degli ultimi mesi, la storia recente parla di uno scontro forte in fabbrica tra la FIM e la FIOM sul referendum e soprattutto delle mie dichiarazioni e dei discorsi fatti da me nelle assemblee improvvisate durante la pausa nei giorni prossimi al referendum tra gli operai.
Purtroppo la cosa non torna, perche se fosse stata solo una vicenda sindacale gli attacchi avrebbero dovuto riguardare solo la materia in oggetto, ma, arrivare di minacciare una persona, di dirgli io ti picchierò a sangue esula dal confronto sindacale, esce fuori da ogni logica di democrazia.
rapporti personali tra me e l’energumeno della FIOM non ci sono mai stati,anzi raramente ci siamo salutati in passato quando lui stava in fabbrica ( non e più un dipendente Fiat ) se poi a questo aggiungiamo la foga che ci hanno messo nelle offese dal megafono dei delegati e attivisti FIOM mentre questi mi ingiuriava allora capisco che non è un caso ciò che è accaduto.
nelle tante parole che mi sono state dette ci sono apprezzamenti sulle cose che scrivo su social network di Face book, e lì capisco che l’attacco era preparato.
Molto spesso sia in fabbrica sia in rete discuto con una miriade di persone dell’accordo e delle linee che secondo me un sindacato dovrebbe adottare, alcune volte mi ritrovo a dissentire con alcuni altri riesco ad avere un confronto pacato altre ancora mi ritrovo ad incontrare le persone e a farle avvicinare a quelle che secondo me sono le giuste posizioni da tenere.
molti sia in fabbrica sia in rete mi riconoscono come unico delegato che non si sottrae al confronto e che quando parlo dimostro sempre scientificamente e con documenti alla mano ciò che dico.
forse l’idea di qualcuno sarebbe quella di zittire chi non la pensa o non agisce secondo chi oggi combatte. forse qualcuno pensa di zittire chi vuole fare del confronto l’arma per risolvere i problemi. forse qualcuno pensa che solo attraverso lo scontro con il padronato si può ottenere qualcosa e solo attraverso un solo sindacato si possano difendere i diritti dei lavoratori.
io penso che l’idea di ammutolire chi pensa e riflette e non ha paura a dire ciò che pensa sia un idea AUTORITARIA DEGNA DEL REGIME FASCISTA.
purtroppo per molti sono scomodo in fabbrica e sulla rete e nei giornali, ma, siccome oltre ad essere un delegato di una grande organizzazione qual è la FIM-CISL, sono anche un membro di diritto della CLASSE OPERAIA è proprio in virtù di ciò sono un ANTIFASCISTA nato.
io capisco che la Fiom abbia delle sue ragioni e voglia portarle avanti ad ogni modo, ma, non condivido l’idea che le stesse devono prevedere che altri debbono tacere o con le buone o con le cattive.
nella mia vita ho partecipato ad innumerevoli manifestazioni, ho fatto il mio primo sciopero con contratto interinale nel gennaio del 2002, ho organizzato nel mio comune una marcia per la legalità e sono stato l’unico candidato alle scorse elezioni comunali del mio paese a fare un salto in caserma a chiedere maggiori controlli sulla trasparenza del voto.
molte volte ho attaccato la camorra, emai e poi mai mi sono sottratto ad attaccare i movimenti neo fascisti, in ultimo l’iniziativa di CASA PUOND su fiat, negli anni addietro ho rigettato al mittente la solidarietà dei brigatisti e dunque non saranno certo pochi personaggi ad indurmi al silenzio.
vorrei rivolgere un appello a Landini e alla Camusso, vorrei chiedere loro di far rimanere sempre la vicenda negli ambiti del confronto democratico, vorrei che loro stessi chiedessero ai militanti della FIOM e della CGIL di smetterla di insultare sempre e comunque chi la pensa diversamente da loro.
La democrazia, la COSTITUZIONE, la Pace non sono cose che possiamo perdere, queste non ci appartengono, noi siamo solo i custodi temporali di esse, a noi tocca preservarle per le generazioni future.
cara FIOM,
comprendo ciò che ti spinge a tanto, ma, non condivido il metodo……………..chi la pensa in modo differente deve essere rispettato sempre.

lì16 settembre 2010

Giannone Gerardo

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