RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA SEGUENTE NOTA STAMPA
RIPARTIAMO… ADESSO
Giunta ormai ad un mesto giro di boa, metà del suo mandato elettorale, l’amministrazione comunale guidata da Carmine Esposito non ha mai trovato il vento giusto, e da tempo naviga in acque assai basse portando alla deriva l’intero paese.
È davvero doloroso dover assistere ad una gestione del territorio priva di alcuna logica o programmazione, prodotta da un clientelismo spicciolo che sottrae sviluppo a settori strategici. Così facendo, oggi ci ritroviamo tra le mani un PUC a dir poco imbarazzante, al limite della bocciatura da parte della città metropolitana. Ma non solo, Sant’Anastasia ha perso anche il presidio dell’Arma dei carabinieri, con un prevedibile incremento della criminalità. E prosegue, come una telenovela Sudamericana, il dispotico rapporto tra il primo cittadino e gli impiegati comunali. Di nuovo bacchettati nel corso dell’ultimo consiglio comunale.
In tema di politiche sociali, poi, assistiamo da anni ad un vero disastro. L’assessore in carica si dimette senza una valida ragione ed è rimpiazzato al termine di un lungo vuoto istituzionale. E parliamo di politiche sociali, l’asse portante di una comunità. Un assessorato chiamato a gestire numerose criticità. Manca ad esempio un vero piano di inclusione sociale, di abbattimento delle barriere architettoniche. Non c’è una programmazione vicina agli anziani e alle loro difficoltà. Poco, pochissimo viene destinato al sostegno delle famiglie anastasiane.
Altra nota dolente arriva dalle politiche culturali. Anche lì si investe male. C’è scarsa attenzione nei confronti dei giovani, in particolare di coloro che vivono in realtà estremamente complicate. Per questo andrebbero predisposti percorsi educativi adeguati, e si dovrebbe lavorare in stretta sinergia con le scuole, con le associazioni, con gli uffici di politiche sociali. Dovremmo moltiplicare gli spazi di aggregazione, e perché no, avere una biblioteca comunale decente.
Da queste prime osservazioni nasce la ferma volontà di non abbandonare Sant’Anastasia ad un destino buio, privo di speranze, per molti aspetti già segnato in negativo. A tutto ciò il partito di Europa Verde, di Sant’Anastasia Libera, i Popolari e Riformisti, il Partito Socialista, il Partito Democratico, Una città in Salute e il laboratorio civico Sant’Anastasia Loading hanno deciso di opporsi sedendosi insieme intorno ad un tavolo di confronto per porre le basi di un cammino comune.
È prioritario risollevare la comunità attraverso un programma di coalizione efficace, figlio di competenze e non di una misera improvvisazione. Vogliamo ripartire, spinti dall’entusiasmo e dall’amore per la nostra terra, ritrovando uniti, compatti la strada della maturità, della credibilità, valori imprescindibili da portare avanti per e con gli anastasiani.
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