Ottaviano. Al via la campagna di allacciamento alla rete di gas naturale che permetterebbe un risparmio economico ed energetico, ma l’amministrazione comunale risponde “Ottaviano zona rossa per rischio Vesuvio”. Stiamo parlando della linea del metano, che ormai percorre le profondità delle strade cittadine di quasi tutto l’hinterland vesuviano. Da Striano a Somma Vesuviana, passando per San Giuseppe, ormai la metanizzazione sembra essere diventata una parola d’ordina ma quando il cartello di benvenuto ad Ottaviano solca il confine limitrofo il sogno sanisce. Secondo infatti quanto risposto da alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, guidati dal sindaco Mario Iervolino, Ottaviano è lontana, se non lontanissima da questa realizzazione perché individuata come zona rossa, e quindi la sicurezza, scongiurando eventuali catastrofi naturali dettate dal Vesuvio,po prebbero creare non pochi problemi. È sempre così quando si impara ad evitare gli sprechi inutili di risorse primarie strategiche e limitate. “Quanto” sia conveniente lo si può verificare facilmente. Espandere l’uso del metano significa andare a consumare una parte di quel metano che ora viene estratto dal suolo solo per essere immediatamente sprecato. E nello stesso tempo vuol dire sostituire i consumi di petrolio con questo metano. In altre parole la sostituzione del petrolio con il metano provoca la diminuzione della quantità di metano sprecato e nello stesso tempo riduce la richiesta di petrolio. Poichè insieme con il petrolio viene su anche il metano, riducendo la richiesta di petrolio si risparmia anche il metano estratto con esso – metano destinato a sua volta ad essere sprecato. Per chiarire meglio il concetto proviamo a fare un esempio. Immaginiamo un condominio che abbia bisogno di 100 tonnellate di nafta all’anno per il riscaldamento. Se l’impianto di riscaldamento è costituito da un bruciatore, dalle tubazioni e dai termosifoni, la sola sostituzione del bruciatore con un bruciatore di metano consentirà di utilizzare 100 tonnellate di metano che ora vengono inutilmente bruciate, e risparmiare l’estrazione del petrolio necessario per ricavarne 100 tonnellate di nafta “più” cento tonnellate di altro metano (metano espresso in tonnellate di petrolio equivalente e destinato ad essere inutilmente estratto e bruciato). In sostanza la sola sostituzione del bruciatore in un condominio che consuma 100 tonnellate di nafta all’anno, determina il risparmio netto di 200 tonnellate di petrolio equivalente, che non vengono più estratte e immesse nell’ambiente. E questo finchè ci sarà metano che viene estratto e bruciato senza essere utilizzato. Questo prima ancora di pensare ad interventi di coibentazione e senza diminuire il livello del consumo o del comfort. E non si capisce perchè, in un paese che è dotato di una rete di distribuzione del metano che arriva dappertutto, non sia diventato obbligatorio per legge l’uso del metano per il riscaldamento. E cosi pronti a farsi sentire, dopo l’interrogativo sorto in questi giorni, sono i comitati civici e consiglieri della compagine locale “il metano ad Ottaviano non solo sarebbe sinonimo di grande successo e traguardo ma viceversa un vero e proprio risparmio per il nostro territorio”.
Giovanna Salvati
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