L’ultima serata del Palio di Somma Vesuviana, 8 settembre 2024, durante l’avvincente gara tra le otto squadre che rappresentano gli otto rioni della città sommese, sarà accompagnata dai suoni, canti e balli della tradizione cittadina dell’associazione culturale ZI’ RICCARDO E LE DONNE DELLA TAMMORRA, di cui è direttore artistico Riccardo Esposito Abate.
La nascita del gruppo è strettamente legata alle tradizioni contadine della comunità sommese. Il primo embrione del gruppo venne fondato in masseria Colle, O conte e Cristo come denominata in passato e appartenente alla famiglia e Pellicchi. Tra gli anziani fondatori vi è Giacomo Esposito Abate, organizzatore della festa che ancora oggi si svolge ogni 17 anni della festa o’ Fuoco e S. Antuono, tradizione ereditata dal figlio di Giacomo: Zì Riccardo.
I figli dei primi anziani, negli anni 60, fondano il Gruppo tradizionale Rione Trieste, di cui faceva parte anche Zi’ Riccardo, ereditando le memorie folcloristiche.
Negli anni 70 Zì Riccardo decide di modificare il nome del gruppo in Le donne della Tammorra, dopo la fuoriuscita di alcuni membri dal gruppo. La scelta del nome ha un preciso significato: erano le donne il motivo di aggregazione, coloro che organizzavano le feste e a suonare lo strumento tipico della tammorra.
Il gruppo negli anni ha inciso canzoni e ha rappresentato il folclore sommese in manifestazioni nazionali ed internazionali: ad esempio nel 1986 partecipò, a New York, ai festeggiamenti per il centenario della Statua della Libertà; a Prato, Zì Riccardo e il suo gruppo consegnarono, per la prima volta in un territorio esterno ai confini campani, la famosa pertica, simbolo di ricchezza e prosperità della terra.
In questi anni il gruppo ha preso il nome attuale di Zì Riccardo e le Donne della Tammorra, riconoscendone in Zì Riccardo la guida per tras-ducere giovani, appassionati, simpatizzanti del mondo della tradizione; ha fatto ciò, ogni giorno, fino al momento della sua scomparsa, il 17 febbraio 2014.
Oggi il gruppo, più di trenta componenti, continua a vivere e tramandare il sapere del suo fondatore e rappresentare la musica popolare sommese sia sul panorama nazionale che quello internazionale.
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