giovedì 19 Settembre 2024
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Al liceo “Carducci” di Nola conferenza sui 150 dell’unità d’Italia

Nola. E’ stato interessante notare come nelle scuole dell’Agronolano ci sia ancora un po’ di quello spirito filoculturale e informativo che da tempo si era perso nelle menti e nelle scuole dei giovani napoletani. Sabato 27 Novembre, nella sala conferenze del Liceo Classico “G. Carducci” di Nola si è tenuta un’interessante conferenza del sindaco di Nola ( l’avvocato Geremia Biancardi) accompagnato dal direttore generale del MIUR Luciano Chiappetta, dal presidente del consiglio d’istituto Raffaele Parisi e dal Magistrato Gabriele Nunziata.
Un evento interessante per i giovani studenti del Liceo ed anche, per certi versi, commemora-tivo se si pensa che il pretesto della Conferenza è stata proprio la commemorazione dei 150 anni dall’unità d’Italia. Un pretesto come tanti, che potrebbe far pensare al solito evento patri-ottico e nazionalistico, ma , al contrario, la conferenza è andata ben oltre le aspettative degli stessi organizzatori soprattutto sotto il punto di vista argomentativo. Si è parlato di legalità, si è parlato delle istituzioni scolastiche, si è parlato di informazione , si è parlato di immondizia ma anche della necessità dei giovani di aprire le menti e diventare parte della società a co-minciare dai banchi di scuola, imparando quella che è la vera e propria educazione civica. Ha aperto la conferenza Raffaele Parisi che ha tenuto un interessante discorso d’apertura sull’im-portanza dell’informazione dei giovani, soprattutto in momenti di separatismo e ignoranza (in particolar modo del sud) ,cita Gramsci “per la necessità di cercare sempre di conoscere la ve-rità di ciò che è stato ,di ciò che è e di ciò che sarà”.
Dopo il discorso di Parisi c’è stata una piccola pausa seguita dal discorso a cura dei docenti del liceo sul concetto greco di società paideutica che deve mirare a formare buoni cittadini cercando di uscire dal baratro dell’ignoranza e della mancanza di valori. La conferenza si è riaperta con le parole di Luciano Chiappetta secondo cui in Italia si cerca di arrivare a grandi risultati apparenti senza pensare alla formazione interna dell’individuo. “Viviamo in una società dove istituzioni come la scuola preferiscono riuscire a finire i programmi didattici, perdendo di vista il fine ultimo della scuola: l’educazione.” ha parlato così Chiappetta, con serenità ma anche con lo sdegno tipico di uomini della sua generazione che vedono pian piano il mondo dell’istruzione sgretolarsi di fronte ai propri occhi e che non può fare a meno di dire la sua in un contesto del genere. “Si deve battere sulla contemporaneità della politica, non solo sulle leggi : il ragazzo deve sentirsi effettivamente parte dello Stato. Tutti devono conoscere le regole fondamentali del vivere comune poiché solo così uno stato così diviso ideologicamente può unirsi e solo con la conoscenza degli elementi basilari della Cittadinanza, della legalità e della costituzione si può arrivare a quelli che sono i diritti del singolo cittadino ma anche della comunità tutta.” ha concluso così Chiappetta dopo aver parlato anche dell’importanza dell’integrazione degli stranieri all’interno del panorama scolastico soprattutto adesso che l’Italia sta diventando sempre più uno stato cosmopolita (pià di 500mila alunni in Italia sono infatti stranieri). Il direttore generale del MIUR ha passato così la parola al ma-gistrato Giuseppe Nunziata che ha speso anche lui qualche parola sulla perdita dei valori in Italia, sulla giornaliera vista di drammi come la pedofilia, l’omofobia, il razzismo, lo stalking dopo aver ricordato la teoria aristotelica della necessità che sia la legge a governare anziché un singolo uomo e che ogni singolo uomo deve seguire le leggi per essere completamente libero. Ha terminato il suo discorso con l’importanza che hanno anche le infrastrutture, in modo particolare nell’Agronolano, dove sembra si siano persi i tradizionali, “bucolici” splendori della Campania Felix e della necessità di apportare vere e proprie riforme per la cura e la restaurazione dei paesaggi ormai diventati scenario di apocalittici scarichi d’immondizia e prostituzione.
La conferenza è andata avanti con l’ospite principale dell’evento, ovvero l’avvocato Geremia Biancardi , sindaco di Nola dall’estate del 2009 , che ha parlato dei vari progetti finanziati dal comune di Nola nei confronti dei beni immobili confiscati alle mafie.
Sulla stregua del presidente della regione Puglia Nichi Vendola anche Biancardi vuole tra-sformare i beni confiscati alle mafie in luoghi di ritrovo ed attività ricreative, in particolar modo dedicate al mondo dell’infanzia, dell’immigrazione e della disoccupazione. “Sono già stati aperti – ha detto il Sindaco – sportelli dedicati agli immigrati che dal giugno 2010 si oc-cupano di trovare lavoro ai giovani immigrati e si è notato come dall’apertura degli sportelli circa il 70% della popolazione immigrata abbia già trovato lavoro”. Da settembre è partito anche un progetto per famiglie e giovani che ospita ben 60 ragazzi per attività ricreative come lo sport e il canto e inoltre parla del progetto,in fase organizzativa, della rioccupazione di uomini “over 45” che hanno perso il lavoro a causa della crisi. Il progetto coinvolge aziende che non abbiano dipendenti in “cassa integrazione” da più di dodici mesi ed è rivolto alla salvaguardia dell’unità familiare e del ruolo della famiglia nel mondo della società attuale. Gli uomini interessati al progetto potranno essere “riabilitati” al mondo del lavoro tramite corsi di formazione che insegneranno loro un vero e proprio mestiere. Per quanto riguarda i progetti rivolti al mondo dei giovani, il sindaco ha parlato dell’importante idea del Forum dei Giovani (le cui elezioni si terranno il 18 e il 19 Dicembre 2010) e ha parlato appunto dell’importanza di una rappresentanza giovanile all’interno del consiglio comunale per cominciare a rivoluzionare il sistema cittadino dal basso e dalle radici e ha fatto un appello a tutti i giovani nolani presenti alla conferenza: “Bisogna partecipare alle attività amministrative per cambiare le cose giustamente”.
La Conferenza si è conclusa con una summa ad opera del professore di storia e filosofia Luigi Pasciari, uno degli organizzatori della conferenza (assieme alla prof.ssa di lettere classiche Brigida Franzese) che ha augurato ai giovani studenti di crescere, tramite lo studio, sempre di più per uscire da questa visione minacciosa e tragica che i giovani hanno del futuro e riuscire un giorno a diventare quei “Giganti” che adesso , nella loro inesperienza, guardano dal basso e per riuscire anche, un giorno, a cambiare le cose e a riportare la società (a cominciare dal piccolo delle istituzioni scolastiche) al giusto splendore.

Flavia Guarino

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