“Preserviamo l’Arte dell’Ospitalità:
Il Borgo è Vivo con i Baristi e gli Osti, non con i Distributori h24!”
Cara redazione della Provinciaonline presto al casamale aprirà il distributore h24.
La mia letterina di protesta.
Il vostro Pasqualino
Nel cuore di un borgo storico, dove le pietre raccontano secoli di storia e la quiete è interrotta solo
dal sussurrare del vento tra gli antichi vicoli, una decisione risuona come un’intrusione moderna,
un’eresia urbana perpetrata nel nome dell’espansione commerciale. Un distributore di bevande
aperto 24 ore su 24, dove una volta il silenzio della notte si faceva compagno di meditazioni e sogni
antichi, è l’ennesimo segno di una società che sembra aver dimenticato la bellezza della
contemplazione e il valore delle tradizioni.
In questo luogo incantato, dove i muri delle case sono custodi di memorie ancestrali, dove la luce
delle lampade a olio illuminava notti dense di segreti e misteri, a breve risplenderà un’abbagliante
insegna al neon. Non sentiremo più il magico suono delle serrande che si alzano e si abbassano,
udiremo solo frigoriferi ronzare senza tregua, in un assordante inno all’efficienza e al consumo
smodato.
I residenti, ormai spettatori impotenti, vedono il loro amato Casamale trasformarsi in una sorta di
parodia della modernità. Gli odori delle pietanze preparate con amore nelle cucine dei vasci, dei
cortili e delle trattorie di famiglia vengono sovrastati dall’acre profumo del cibo industriale, da quei
contenitori di plastica che non conoscono il calore di un fornello a legna. Le conversazioni
tranquille sotto il chiaro di luna sono sostituite da risate sguaiate e liti notturne, mentre il borgo si
trasforma in un paradiso artificiale per l’inciviltà e l’abbondanza sfrenata.
Eppure, in mezzo a questa ondata di trasformazioni, il ruolo del barista e dell’oste, custodi delle
antiche tradizioni dell’accoglienza e del buon cibo, è minacciato. Sono loro che, per generazioni,
hanno mantenuto vivo il rituale del caffè al bancone, dell’aperitivo con gli amici, e della cucina
locale preparata con amore. Sono loro che hanno fatto del borgo un luogo di incontro e
condivisione, un punto di riferimento per gli abitanti e i visitatori.
Il ritmo lento del borgo, scandito dai passi tranquilli e dal tempo per apprezzare ogni dettaglio, è
ora minacciato da questa frenesia notturna, da un luogo in cui l’accelerazione è la regola. Non c’è
spazio per il lamento e il rimpianto, solo la consapevolezza che l’apertura di questo distributore
rappresenta un’offesa alla storia e all’anima del borgo storico, nonché un affronto al mestiere
dell’oste e del barista.
Nel calore dei ricordi, nell’eco dei passi dei nostri antenati che risuonano ancora tra le pietre,
chiedo che venga affrontato in consiglio comunale il divieto di attività di distributori h24 nel borgo
storico ed alle autorità di riconsiderare questa decisione per il presente e per il futuro.
Perché ciò che sta accadendo in questo borgo storico è una ferita aperta nell’identità di una
comunità, un tradimento di una storia che dovrebbe essere preservata, custodita e celebrata, non
svenduta alle logiche del profitto e della fretta. È un grido di resistenza contro un mondo che
sembra aver dimenticato che la bellezza, la pace, il ritmo lento e il mestiere dell’oste e del barista
sono tesori inestimabili, da proteggere con ogni fibra dell’anima.
Il Vostro Pasqualino
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