Somma Vesuviana. Una protesta spinti dall’esasperazione di essere da giorni con l’acqua distribuita col contagocce. E’ quella che gli abitanti del quartiere Casamale hanno inscenato ieri mattina davanti al municipio di Somma Vesuviana per richiamare l’attenzione dell’amministrazione comunale su un disagio che va avanti ormai da troppo tempo. Oltre duemila persone tra il borgo antico e i quartieri nelle immediate vicinanze, si ritrovano spesso con i rubinetti a secco e senza il minimo avviso da parte della Gori. “Abbiamo fatto notare al sindaco che già l’anno scorso nello stesso periodo ci era stato detto di pazientare”, spiega Ciro Nicchia, presidente del comitato di Quartiere Casamale, “adesso ci ha fatto sapere che la situazione è tecnicamente risolvibile, ma bisogna attendere. Non ci ha accolto bene, in maniera scorretta ci ha detto che avremmo dovuto chiedergli prima le spiegazioni e non protestare davanti al Comune e che responsabilità di quanto succede sono della Regione”. “Ho dato al signor Nicchia tutta la documentazione che attesta quello che questa amministrazione ha fatto finora per questa situazione”, afferma Ferdinando Allocca, “avrebbero potuto venire in Comune e gli avremmo spiegato che è un anno che ci stiamo muovendo per risolvere il problema. La questione è stata oggetto di un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Paolo Russo, abbiamo svolto delle conferenze di servizio con la Gori, con l’Ambito con il responsabile delle Acque della Regione, che è spesso stato assente, con la stessa Prefettura. Adesso abbiamo chiesto una nuova conferenza per spingere l’Enel all’attivazione della fornitura di energia elettrica per mettere in funzione una pompa di sollevamento realizzata a Pollena Trocchia per far si che la sistematica e cronica carenza idrica che coinvolge Somma finisca. Crediamo che quest’incontro si terrà nei prossimi giorni e speriamo di risolvere la questione che coinvolge la nostra città, ma anche la vicina Ottaviano”. Ma i problemi dell’acqua riguardano anche tre pozzi da cui la Gori prelevata parte dell’acqua necessaria a rifornire la città, e che sono ora inutilizzati perché le analisi hanno riportato alti tassi di arsenico. Anche di questo è stata informata la Prefettura che dovrà disporre al più presto l’incontro utile a risolvere l’emergenza approvvigionamento. Ma i disagi del borgo antico non riguardano soltanto l’acqua, ma anche la presenza di ratti e la sicurezza. “Agli abitanti del Casamale voglio far sapere che questa Amministrazione ha presentato ben 12 progetti di riqualificazione”, aggiunge il sindaco, “abbiamo chiesto fondi al Parco, alla Regione, alla Comunità europea, perché noi purtroppo abbiamo un bilancio che non ci permette di investire. Riusciamo a pagare gli stipendi e le spese correnti, uscivamo da un dissesto finanziario, abbiamo ereditato una gestione che aveva sforato il Patto di stabilità, ora ci tocca sperare nei finanziamenti. Per quanto riguarda i topi invece, il compito non è del Comune, ma dell’Asl. Su nostre continue sollecitazione proprio stanotte (ieri per chi legge, ndr) il comandante dei vigili, l’assessore e d un tecnico dell’Arpac verificheranno come e dove sarà effettuata la derattizzazione disposta dall’Asl. Mi auguro che sia evidente la mia buona volontà nel venire in contro alle esigenze dei cittadini”. Intanto proprio ieri un’autobotte era stata sistemata in via Santa Maria delle Grazie per rifornire i residenti, ma nonostante la protezione civile abbia avvisato pochi sono andati a rifornirsi.
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